Letzte Generation cerca di coprire un quadro di Friedrich: “il nostro mondo brucia e voi guardate altrove”
Domanica due attiviste del gruppo Letzte Generation hanno tentato di coprire il dipinto “Viandante sul mare di nebbia” di Caspar David Friedrich esposto alla Kunsthalle di Amburgo, con una versione modificata, ma sono state fermate dagli addetti alla sicurezza.
Il dipinto originale mostra un uomo solitario che guarda oltre il mare di nebbia verso un paesaggio montuoso coperto dalla foschia. Le attiviste volevano incollare, sul vetro di sicurezza che copra il dipinto, un poster che riproduce la composizione di Friedrich, con il viandante mostrato nell’atto di contemplare uno scenario apocalittico e fiammeggiante. Lo scopo dell’azione era, ancora una volta, attirare l’attenzione sulle conseguenze della crisi climatica.
La protesta davanti al quadro di Friedrich era stata preannunciata telefonicamente al museo
Mentre un addetto alla sicurezza si frapponeva fra loro e il dipinto originale, le due donne hanno appoggiato la loro versione del quadro sul pavimento e l’hanno cosparsa di cenere. Secondo quanto dichiarato dalle attiviste e confermato dal comunicato presente sul sito ufficiale di Letzte Generation, la cenere proveniva dalla Svizzera Sassone, dove l’anno scorso si sono verificati gravi incendi boschivi.
Gli attivisti sostengono di aver preannunciato la propria protesta alla Kunsthalle per telefono, dal momento che il direttore del museo, Alexander Klar, aveva espresso in passato il proprio appoggio alle proteste per il clima. L’anno, Klar aveva dichiarato in un’intervista di avere simpatia per gli attivisti e di trovare positivo che i musei fossero percepiti come una piattaforma per azioni simili. Il personale di sicurezza della Kunsthalle, infatti, aveva ricevuto chiare disposizioni che chiedevano di non usare alcuna forma di violenza per impedire azioni come quelle degli attivisti per il clima.
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La dichiarazione dell’attivista: “voi guardate i paesaggi dipinti dai romantici, mentre quelli veri bruciano”
Eika Jakob, una delle due attiviste coinvolte, ha accompagnato l’azione con la seguente dichiarazione:
“Le nostre foreste bruciano e voi state a guardare. I nostri campi si stanno prosciugando e voi state a guardare. Il nostro mondo viene distrutto e voi state a guardare. Voi guardate. Anzi, guardate altrove. Venite qui. Guardate i bellissimi paesaggi che i grandi artisti dipingevano un tempo. Mentre quei paesaggi bruciano davanti ai vostri occhi. Mentre vengono distrutti e scompaiono. Questa è la realtà. Alberi carbonizzati nella nostra Svizzera sassone, invece delle distese incontaminate che vedevano i romantici. Siamo qui per dirvi che non guardiamo più altrove. E non vi permetteremo più di distogliere lo sguardo. Vi portiamo la realtà. Nei musei e nei ministeri, nelle strade e nelle sale da concerto, negli stadi di calcio e in ogni altro luogo in cui la gente ama distogliere lo sguardo. Perché il nostro mondo sta morendo e nessuno dovrebbe distogliere lo sguardo se vogliamo ancora salvarlo”.
Anche in quest’occasione, come in tutte le altre proteste organizzate da Letzte Generation in musei e luoghi dell’arte e della cultura, l’opera originale non ha subito alcun danno.