Galeria Karstadt Kaufhof chiude altre 52 filiali: il colosso dei grandi magazzini tedeschi prossimo al fallimento
La Galeria Karstadt Kaufhof, uno dei più grandi gruppi di grandi magazzini in Germania, è in crisi da anni, e ora si trova in una procedura di insolvenza che richiederà una drastica ristrutturazione. Il gruppo ha annunciato la chiusura di ben 52 dei 129 punti vendita rimasti, causando la perdita di 4300 posti di lavoro. I dipendenti destinati al licenziamento non sono solo quelli impegnati nelle filiali prossime alla chiusura: anche nei punti vendita che resteranno aperti sono previsti tagli del personale e una riduzione della superficie di vendita. Inoltre è prevista anche una riduzione dei dipendenti dell’amministrazione centrale dell’azienda. La chiusura dei negozi avverrà in due blocchi, alla fine di giugno e alla fine di gennaio dell’anno prossimo.
Una crisi in corso da anni, con molteplici cause
La decisione di chiudere i negozi è stata la conseguenza di un insieme di problemi e mutate condizioni, tra cui il crescente onere degli affitti, le condizioni degli edifici, la necessità di investimenti a vario titolo, il cambiamento del tessuto sociale urbano e quindi del potere d’acquisto della popolazione nelle località in cui si trovano i punti vendita destinati alla chiusura. Miguel Müllenbach, responsabile dell’azienda, ha anche fatto riferimento all’esplosione dei prezzi dell’energia e al crollo dei consumi in Germania come elementi di drammatica pressione a carico dell’azienda. La pandemia di COVID-19 e le conseguenze economiche della guerra in Ucraina, in ogni caso, non hanno fatto che contribuire all’aggravarsi di una situazione che era già estremamente critica. L’azienda, che in Germania è celebre e parte della cultura collettiva quanto può esserlo, per esempio, il marchio Rinascente in Italia, è di proprietà della holding miliardaria Signa dell’investitore austriaco Rene Benko, che aveva fuso i marchi Karstadt e Kaufhof.
Tanto il consiglio dei lavoratori quanto la dirigenza hanno commentato la decisione di chiudere le filiali in toni di estremo rammarico.
Per compensare la perdita di posti di lavoro, i dipendenti interessati riceveranno un’indennità di licenziamento pari al doppio del loro stipendio mensile lordo. Inoltre, verrà offerta loro la possibilità di una riqualificazione professionale.
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L’assemblea dei creditori dovrà approvare il piano di rilancio di Galeria Karstadt Kaufhof, altrimenti l’azienda chiuderà
Del resto, il gruppo Galeria Karstadt Kaufhof ha già dovuto ricorrere a ben due procedure di insolvenza protettiva ultimi tre anni. Durante una di queste, la Galeria Karstadt Kaufhof aveva già chiuso 40 filiali, tagliando circa 5.000 posti di lavoro. Nonostante, nel tentativo di salvataggio dell’azienda, siano stati condonati debiti per quasi due miliardi di Euro, il sollievo è stato solo temporaneo.
All’inizio del 2021 e all’inizio del 2022, Galeria ha anche usufruito di considerevoli aiuti statali collegati alla pandemia. In totale, il Fondo di Stabilizzazione Economica (WSF) ha fornito all’azienda tradizionale 680 milioni di in due campagne di aiuti – ma neanche questo è bastato a scongiurare la necessità di ulteriori tagli drastici.
Secondo i piani del gruppo di grandi magazzini, le restanti 77 filiali saranno tutte completamente ammodernate nei prossimi tre anni. In futuro, il gruppo intende trattare principalmente abbigliamento, prodotti per la cura della persona e accessori per la casa. Tuttavia, l’assemblea dei creditori che si terrà a Essen il 27 marzo dovrà dare il via libera al nuovo inizio. Se l’assemblea respinge il piano di insolvenza, l’azienda rischia la chiusura immediata.
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