Un attivista di Letzte Generation è davvero “scappato a Bali” per evitare il processo? L’articolo della Bild scatena l’indignazione

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Attivista di Letzte Generation durante una manifestazione a Tempelhofer Damm, Berlino, il 13 gennaio 2023. Foto: Letzte Generation

Mercoledì, sul tabloid Bild, è comparsa una notizia che ha scatenato un’ondata di indignazione all’indirizzo degli attivisti di Letzte Generation e che è stata ripresa dalla maggior parte dei media tedeschi. Secondo quanto riportato dal quotidiano, due attivisti, che avrebbero dovuto comparire in tribunale a Stoccarda, sarebbero invece “scappati” in vacanza a Bali. I critici del movimento ecologista hanno accusato l’intero movimento di applicare “due pesi e due misure” sia rispetto alla responsabilità delle proprie azioni che rispetto ad attività oggettivamente inquinanti come i viaggi aerei.

Giovedì è comparsa sul sito di Letzte Generation la risposta dell’attivista Carla Hinrichs, che pubblichiamo per intero.

La risposta di Letzte Generation sul “Bali gate”: non perdiamo di vista gli obiettivi della protesta

“Due pesi e due misure sul il collasso climatico

Come riusciamo a sopravvivere come società?
Insieme, invece che l’uno contro l’altro.

Naturalmente possiamo capire che si scatenino sentimenti negativi – soprattutto tra le persone attente all’ecologia – quando gli attivisti di Letzte Generation salgono su un aereo. Molti condividono tali sentimenti.

Allo stesso tempo, eccoci di nuovo qui. Si è trovato il pelo nell’uovo. Era prevedibile. Ma è comunque triste, nell’ottica della catastrofe che Letzte Generation sta cercando di evitare prima che sia troppo tardi.

Cosa è successo finora:
Una persona che ha manifestato contro la distruzione dei nostri mezzi di sussistenza è stata processata martedì a Stoccarda. Non si è presentata in tribunale, come concordato con la corte. Attualmente si trova in Thailandia per rimanervi molti mesi insieme alla propria compagna. Ieri il quotidiano Bild ha titolato: “Gli attivisti per il clima volano a Bali”. La parola “Thailandia” era troppo lunga per loro? “Bali” suonava forse più scandaloso?

Il comportamento individuale non è ininfluente, tutt’altro. Qui in Germania, una gran parte delle persone appartiene alla fascia di popolazione più ricca del mondo, che ha contribuito e continua a contribuire maggiormente alla crisi climatica. Bisogna decidere di cambiare questa situazione a livello politico. La protesta determinata, pacifica e congiunta per questo è indispensabile, dato il poco tempo a disposizione, per fermare la catastrofe.

L’impegno politico contro il collasso climatico spesso va di pari passo con il cambiamento della propria vita. Tuttavia, tale cambiamento non è un prerequisito per l’impegno. In particolare, non influisce su quanto siano giuste o sbagliate le richieste fatte al governo federale. Ma qualora ci fosse qualche dubbio sulla possibilità per le persone che mangiano carne, guidano automobili o prendono voli a lungo raggio di scendere in piazza con noi contro la violazione della Costituzione da parte del governo, vorremmo dissiparlo qui: sì, possono farlo!


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E guardiamo in faccia la realtà:
Non è forse applicare due pesi e due misure l’essere “cancelliere del clima” e demolire Lützerath? Non è forse applicare due pesi e due misure il pensare che la protezione del clima sia importante ma non volere turbine eoliche in Baviera?
Non è forse applicare due pesi e due misure il vendere l’espansione delle autostrade come una soluzione alla crisi climatica? Considerare l’eccesso di velocità sulle autostrade come una libertà, una libertà per la quale altri devono pagare con la vita?

Se aspettiamo che tutte le persone si comportino in modo consapevole per il clima senza essere obbligate a farlo, allora stiamo andando verso il precipizio. Invitiamo tutti a distogliere lo sguardo dall’altro e a rivolgerlo verso ciò che è veramente importante: Come possiamo sopravvivere come società? Riuniamoci e decidiamo democraticamente in un consiglio sociale come renderlo possibile”.

La rettifica del tribunale

Riportiamo anche la risposta data dal tribunale di Stoccarda a una domanda posta dal portale T-online, che va a parziale smentita di una delle dichiarazioni pubblicate sul sito di Letzte Generation. Il tribunale ha confermato che l’imputato ha chiamato il tribunale una settimana prima dell’udienza per avvisare che non avrebbe potuto essere presente in tribunale, ma ha negato di avere concesso autorizzazioni in tal senso o di aver concordato con l’imputato i termini di tale assenza.

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