Robert Habeck: “No all’invio dei jet da combattimento in Ucraina”

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Robert Habeck, gennaio 2022. Photo credits: EPA-EFE/CLEMENS BILAN

Dopo la consegna dei carri armati Leopard e dopo la controversa dichiarazione di Annalena Baerbock (Verdi) al consiglio d’Europa, il dibattito tedesco sulla guerra tende a tornare sulla necessità che la Germania non diventi parte attiva del conflitto. Su questo punto si concentrano le obiezioni all’invio di jet da combattimento, che il governo ucraino ha chiesto, ma che quello tedesco non sembra, per ora, incline a concedere. Di fatto, il cancelliere Olaf Scholz (SPD) ha respinto ripetute richieste in tal senso. Ne ha parlato il Vice Cancelliere e Ministro dell’Economia Robert Habeck (Verdi), ospite di Markus Lanz su ZDF.

Habeck parla di un “gioco di equilibri” fra supporto all’Ucraina e necessità di non entrare in guerra

Habeck ha parlato della necessità di mantenere un “gioco di equilibri” fra il dare il massimo sostegno all’Ucraina e l’evitare che la Germania entri apertamente in guerra contro la Russia e ha aggiunto che “non è del tutto chiaro dove sia il limite”.


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Secondo il Vice Cancelliere, c’è differenza fra jet da combattimento e carri armati e, mentre l’invio di questi ultimi è stato giusto e perfino tardivo, i primi richiederebbero un appoggio eccessivo dell’occidente all’Ucraina, anche per via della manutenzione che richiedono. Proprio sulle esitazioni del governo tedesco circa la fornitura di carri armati, Habeck da un lato afferma che il governo ha esitato troppo a lungo, dall’altro rivendica la volontà di prendere la decisione di comune accordo con gli alleati americani, coinvolgendoli nella scelta.

Solo Marcon è possibilista sui jet da combattimento

E anche sulla contrarietà all’invio di aerei militari la Germania sembra muoversi in accordo con gli USA, dal momento che lunedì anche il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha escluso un trasferimento di jet F-16 all’Ucraina. Meno categorico nella sua contrarietà il presidente francese Macron, il quale ha però dato voce a una preoccupazione diffusa, precisando che eventuali nuove forniture belliche non dovrebbero essere usate sul suolo russo – cosa che porterebbe a un’escalation del conflitto – ma solo per rafforzare la difesa ucraina.

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Emmanuel Macron e Olaf Scholz davanti alla Porta di Brandeburgo, illuminata, per l’occasione, con i colori dell’Ucraina. 9 Maggio 2022. Photo credits:
EPA-EFE/CLEMENS BILAN

L’intervento di Habeck da Markus Lanz è visibile qui.

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