Quindicenne sequestrata e costretta a prostituirsi: a processo un ventenne, la sua compagna e sua madre

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È iniziato lunedì, presso il tribunale regionale di Berlino, il processo a carico di Srebrin I., un ventenne bulgaro accusato di aver attirato con l’inganno una quindicenne siriana in casa propria e di averla poi sequestrata e costretta a prostituirsi.

Sono imputate dello stesso crimine anche la fidanzata e la madre del giovane, che hanno rispettivamente 34 e 38 anni e che non si trovano, al momento, in regime di custodia cautelare. Le accuse per i tre sono di prostituzione forzata, sfruttamento della prostituzione e privazione della libertà.


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Quindicenne costretta a prostituirsi: a processo tre persone

I fatti risalirebbero all’agosto del 2022. Jasina (nome di fantasia), aveva all’epoca 15 anni e veniva da una famiglia problematica, per questo viveva in una casa di accoglienza per adolescenti. Tramite un amico aveva conosciuto il ventenne, il quale le aveva promesso di aiutarla ad abbandonare la struttura, di permetterle di vivere con lui nel suo appartamento di Schöneberg e di aiutarla a trovare un lavoro.

L’adolescente ha dichiarato di essere rimasta convinta, dopo l’incontro con I., che quello che le veniva offerto fosse un “lavoro in una panetteria o qualcosa del genere”. Jasina aveva fatto le valige appena due giorni dopo aver conosciuto Srebrin e si era trasferita da lui. Poco dopo, l’inganno era diventato evidente e così anche le sinistre intenzioni dei tre adulti che l’avevano circuita.

Una trappola scattata immediatamente

Secondo l’accusa, il giovane le avrebbe comunicato i suoi veri piani la mattina dopo il suo arrivo. Le avrebbe infatti detto: “Adesso dobbiamo andare a fare shopping, ti serve della bella biancheria intima per il lavoro. Vai a casa della gente e dormi con loro”. Per dissuaderla da possibili tentativi di fuga, la ragazza di I. avrebbe inoltre minacciato Jasina di picchiarla e rinchiuderla in cantina e le avrebbe detto “ti troverò ovunque”. Poi le avrebbe mostrato la foto di una ragazza con il volto sfregiato, per intimidirla.

I due avevano poi fatto delle foto all’adolescente, condividendole su una piattaforma online per incontri con la dicitura “Luzy, giovane e disponibile”. Erano sempre loro a decidere il prezzo delle prestazioni, 100 euro l’ora, e ad accompagnare la ragazza agli appuntamenti. Nel giro di una settimana avevano ottenuto 35 incontri con clienti della piattaforma e racimolato circa 3600 euro.

La giovane ha chiesto aiuto a un cliente, a cui ha rivelato la sua vera età

Quando non era con i clienti, Jasina era chiusa a chiave all’interno dell’appartamento e le era stato sequestrato il cellulare. Nel frattempo, i genitori della ragazza credevano che la figlia fosse in gita scolastica ad Amburgo.

Dopo una settimana, la quindicenne ha trovato il coraggio di chiedere aiuto a un cliente, al quale ha rivelato la sua vera età. L’uomo, scioccato dal fatto che la ragazza fosse minorenne e che fosse costretta a prostituirsi, ha accettato di accompagnarla immediatamente a casa dei genitori. A quel punto, è scattata la denuncia a carico dei tre aguzzini.

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