Pistorius da Markus Lanz: “capisco chi è contrario all’invio di armi, ma la resa dell’Ucraina non è una soluzione”

Boris Pistorius
Boris Pistorius. Foto: EPA-EFE/David Hecker

Il Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius (SPD), ospite mercoledì da Markus Lanz su ZDF, ha espresso le proprie considerazioni sull’evoluzione del conflitto in Ucraina, a quasi un anno dall’inizio delle ostilità. Nel corso del suo intervento, Pistorius ha anche illustrato quello che potrebbe essere il futuro del sistema di difesa tedesco, alla luce di una situazione europea che è stata completamente stravolta nell’ultimo anno. Rispetto all’invio di armi, il Ministro ha nuovamente escluso in modo categorico la fornitura di jet da combattimento all’Ucraina, ma non sulla base di una contrarietà al loro uso, quanto piuttosto perché la Germania non dispone di quei particolari mezzi.

Il governo capisce le posizioni di chi è contrario all’invio di armi, ma “la Russia non deve avere la meglio”

“Non abbiamo i jet da combattimento che l’Ucraina chiede” ha dichiarato Pistorius, tuttavia “Se le nazioni che hanno questi jet da combattimento decidono di inviarli, dobbiamo assecondarle”. Ciononostante, per la prima volta Boris Pistorius ha dichiarato di comprendere coloro che sono contrari alla consegna di armi in assoluto. “Purtroppo, però, al momento non c’è nient’altro da fare se non vogliamo abbandonare l’Ucraina”.

Il governo, ha sostenuto il ministro, capisce le posizioni di chi guarda con preoccupazione al coinvolgimento tedesco nelle forniture di armi e ribadisce che la Germania non diventerà parte in causa all’interno di questa guerra. D’altra parte, però, suggerire all’Ucraina di arrendersi e smettere di inviare armi non è una soluzione. Nella guerra, Pistorius vede un attacco di Putin non solo contro l’Ucraina, ma contro l’intero mondo libero, “il mondo del libero pensiero, della libertà e della democrazia” e, afferma, la Russia non deve avere la meglio in questo conflitto. Alla fine, ha concluso, l’Ucraina deve decidere quale strada intraprendere. “E noi dovremo decidere se seguire questo percorso”.


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La Germania rifiuta la richiesta ucraina di bombe a grappolo e al fosforo: “Contrarie al trattato di Oslo”

Boris Pistorius si è anche espresso sulle armi che la Germania non utilizza, nel rispetto del Trattato di Oslo. In particolare, il riferimento era al rifiuto di fornire all’Ucraina bombe al fosforo e a grappolo – che invece erano state richieste. In quanto firmataria del trattato di Oslo, la Germania non utilizza e quindi non immagazzina più questo tipo di ordigni e ne rifiuta l’impiego anche all’interno di un conflitto in cui risulta che la Russia abbia fatto uso di bombe a grappolo, per esempio nel bombardamento degli ospedali di Kharkiv.

Il Trattato di Oslo, firmato da 123 Paesi e in vigore dal 2010, vieta infatti l’uso, la produzione, la cessione e lo stoccaggio di bombe a grappolo. La caratteristica di questi esplosivi è che prevedono un ordigno con all’interno numerose piccole sub-munizioni, che si spargono su un’area molto ampia. A renderle particolarmente crudeli è anche il fatto che molte di queste piccole bombe non esplodono al momento dell’impatto e rimangono quindi pericolose anche dopo il bombardamento.

Politiche di riarmo: Pistorius chiede 10 miliardi all’anno in più per la Bundeswehr. “Al momento la nostra difesa è affidata alla NATO”

Parlando del futuro delle politiche di difesa tedesche, nel corso del programma, Pistorius ha anche parlato del suo impegno futuro per la ristrutturazione della Bundeswehr, l’esercito tedesco. Il Ministro ha analizzato la prospettiva tedesca degli ultimi trent’anni, sottolineando come, in questo lasso di tempo, l’esercito sia stato visto come necessario al più per missioni in situazioni di crisi all’estero, ma non per l’impiego sul territorio europeo e ha definito queste decisioni “costose” alla luce delle necessità odierne di riequipaggiamento.

Al momento, ha dichiarato, la Bundeswehr è in grado di difendersi solo per un breve periodo. In caso di attacco, la difesa in Europa sarebbe comunque responsabilità dell’alleanza NATO. Entro il 2024, tutti gli Stati membri della NATO dovranno spendere almeno il due per cento del loro prodotto interno lordo per la difesa. Per la Germania, questa percentuale equivarrebbe a circa 77 miliardi di Euro all’anno, contro gli attuali 50 miliardi.

Alla luce di queste considerazioni, il Ministro intende sostenere un aumento del bilancio della difesa di 10 miliardi di Euro all’anno per finanziare il riequipaggiamento della Bundeswehr.

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