Germania: condannato un affiliato della ‘Ndrangheta. Ecco perché si tratta di una sentenza che farà la storia

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Per la prima volta, un tribunale tedesco ha emesso una sentenza contro la ‘Ndrangheta. Per quanto l’organizzazione criminale italiana sia già presente in Germania da molto tempo, infatti, la diversa configurazione giuridica del sistema tedesco rende difficile dimostrare l’appartenenza o il sostegno ad associazioni a delinquere di stampo mafioso.

Per questo fa discutere il caso di Salvatore G., cameriere di Überlingen, sul lago di Costanza, che è stato giudicato colpevole di traffico di droga e condannato a un totale di tre anni e sei mesi di carcere. La particolarità della sentenza è che il tribunale distrettuale di Costanza ha condannato G. anche per aver sostenuto un’organizzazione criminale straniera. Il verdetto è stato confermato in appello.

“Platinum Dia”: una grande operazione congiunta fra Italia e Germania contro un clan di San Luca

Salvatore G. era stato arrestato a maggio dell’anno scorso nell’ambito di una vasta operazione antimafia denominata “Platinum Dia”, che aveva visto la collaborazione delle forze di polizia italiane e tedesche. Le indagini si concentravano soprattutto sul clan Giorgi, noto anche come “Boviciani”, le cui origini si rintracciano nel comune di San Luca, in provincia di Reggio Calabria. Il clan era oggetto di attenzioni da parte dell’antimafia da molti anni e, fra le altre cose, i suoi membri sono sospettati di aver importato cocaina dal Sud America all’Italia attraverso i Paesi Bassi, il Belgio e il porto di Amburgo


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Salvatore G. è stato condannato dal tribunale di Costanza anche per aver sostenuto il clan dei Giorgi nella sua attività di spaccio. Formalmente, G. lavorava come cameriere in un ristorante sul Lago di Costanza, gestito da una società della quale, in alcuni momenti, l’imputato è risultato essere anche amministratore delegato. Gli inquirenti ritengono che il ristorante in questione, così come altri due locali che si trovano rispettivamente a Baden-Baden e a Radolfzell, siano gestiti dal clan.

Nel 2019, un infiltrato del dipartimento di investigazione criminale di Friedrichshafen aveva avvicinato G. e lo aveva incontrato a Überlingen, fingendosi interessato all’acquisto di un carico di cocaina. Fra aprile e maggio di quell’anno, G. ha offerto diversi chili di cocaina all’infiltrato, promettendo una sostanza di altissima qualità al presso di 32.000 euro al chilo. La transazione, però, non è mai stata effettuata, probabilmente perché almeno 50 chili di cocaina destinati al clan di San Luca sono stati sequestrati nel porto calabrese di Gioia Tauro

Per la prima volta il tribunale tedesco menziona la ‘Ndrangheta in una sentenza

Secondo le informazioni diffuse da diversi media tedeschi fra i quali il Tagesschau, è la prima volta che un tribunale tedesco emette una condanna per sostegno alla ‘Ndrangheta o che l’organizzazione criminale calabrese figura in un procedimento giudiziario tedesco. La sentenza di Costanza elenca i ruoli che i membri dell’organizzazione avrebbero svolto individualmente, riconoscendo la struttura alla quale facevano riferimento. Va detto che l’associazione a delinquere non gioca un ruolo nella sentenza, ma il tribunale ha voluto, con questo pronunciamento, riconoscere il lavoro investigativo e rendere chiaro che tipo di fenomeno ci sia dietro lo spaccio internazionale di stupefacenti”.

La differenza fondamentale rispetto ai processi di mafia ai quali siamo abituati in Italia sta nel modo in cui viene inquadrata la criminalità organizzata in Germania. Secondo il paragrafo 129 del Codice Penale tedesco, riformato nel 2017, l’appartenenza a un’organizzazione criminale è punita con un massimo di cinque anni di reclusione, mentre il sostegno al massimo con tre anni. Se si considera che la condanna massima per spaccio di droga è di 15 anni di reclusione, è facile comprendere perché, nel sistema tedesco, i pubblici ministeri favoriscano le indagini per quest’ultimo reato, che possono portare a pene detentive più lunghe, a discapito di quelle sulle associazioni a delinquere in quanto tali.

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