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Class action dei rider berlinesi di ecoCARRIER e VeloCarrier: protestano contro i licenziamenti di massa

Un gruppo di rider di Berlino, precedentemente impiegati per ecoCARRIER AG e veloCARRIER GmbH, hanno avviato una class action, coordinata dal sindacato indipendente FAU. Lo scopo dell’azione è la protesta contro il licenziamento in blocco che è seguito, di recente, a quello che i lavoratori definiscono come un drastico peggioramento delle condizioni di impiego.

Rider licenziati in blocco, condizioni di lavoro inaccettabili: le ragioni della protesta

Nel comunicato che annuncia i giorni di mobilitazione e le udienze della causa che i lavoratori hanno intentato contro l’azienda, i rider accusano ecoCarrier AG e VeloCARRIER GmbH di voler proiettare un’immagine di sostenibilità ambientale, ma di non rispettare i diritti e la sicurezza dei lavoratori all’interno della propria struttura aziendale. Anche le condizioni di lavoro precedenti al licenziamento, infatti, sono sotto accusa. I rider parlano di biciclette elettriche non sottoposte alla manutenzione necessaria, spesso danneggiate e soggette a incidenti, oltre a un sovraccarico di lavoro e a una scarsa comunicazione con la dirigenza centrale della sede di Stoccarda, che ha spinto molti dirigenti locali a licenziarsi. Sempre secondo quanto riportato dal sindacato, le posizioni vacanti sono state riempite da lavoratori senza retribuzione adeguata né contratti di assunzione regolari.


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L’AD dell’azienda, Raimund Rassilier, ha incontrato i dipendenti il 30 novembre promettendo una soluzione ai problemi dell’azienda entro il 2023. In quell’occasione si sarebbe parlato anche di espandere la filiale di Berlino, assicurando i posti di lavoro già presenti. Quattro settimane dopo sarebbero iniziati i licenziamenti, che, con la chiusura della filiale di Berlino, hanno finito per coinvolgere l’intera forza lavoro.

La prima udienza si è tenuta il 16 febbraio e si è conclusa con la disposizione del riconoscimento delle indennità di licenziamento ai lavoratori. Nei prossimi giorni sono previste altre manifestazioni in occasione delle successive udienze del processo.

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