Berlino: picchiata da tre controllori perché viaggiava in tram senza biglietto

picchiata dai controllori xenofobi

Sui mezzi pubblici non si dovrebbe viaggiare senza biglietto. Questo è un fatto noto e, in qualsiasi città dal mondo, si sa che, se sorpresi a utilizzare il servizio senza il titolo di viaggio corretto, ci si può aspettare una multa. A Berlino, tuttavia, il rischio è spesso ben più alto. I casi di violenza da parte dei controllori dell’azienda di trasporti BVG ai danni dei passeggeri sono tutt’altro che rari e spesso ben documentati. Esiste addirittura un account Instagram dedicato esclusivamente a raccogliere e diffondere le lamentele dei passeggeri sotto lo slogan “BVG, weil wir uns fürchten” (ovvero “BVG, perché abbiamo paura”: un rimaneggiamento dello slogan ufficiale dell’azienda che è “BVG, weil wir dich lieben” ovvero “BVG, perché noi ti amiamo”).

Chiede di non essere toccata durante il controllo del biglietto e invece viene picchiata da tre controllori

L’ultimo caso riportato è quello di Cim F., trentenne di Marzahn che lavora in un asilo nido, sorpresa a metà gennaio senza biglietto su un tram e picchiata da tre controllori. Il suo caso è stato riportato anche dalla BZ, che ha mostrato le foto dell’occhio nero e del ginocchio sanguinante della donna dopo la colluttazione.

F. ha raccontato di aver preso il tram M8 per una fermata, per andare a comprare delle medicine per il proprio gatto, dimenticando però a casa il portafoglio, che conteneva anche il suo abbonamento. Quando sul mezzo sono saliti i controllori, la donna, rendendosi conto di non avere il biglietto, ha pensato di scendere. Cim F. racconta che, in quel momento, uno dei controllori si è avvicinato molto a lei “Così gli ho chiesto di non toccarmi. Perché vado nel panico quando qualcuno un estraneo mi tocca”.

La situazione sarebbe degenerata quando la ragazza è scesa e ha posato la borsa sul sedile della fermata, per prendere il telefono e chiamare il fidanzato. Al controllore si sarebbe aggiunta a quel punto una collega, la quale avrebbe afferrato F. per un braccio. La donna avrebbe a quel punto cercato di liberarsi dalla presa scostando la mano dell’altra, la quale le avrebbe dato un pugno in pieno petto e l’avrebbe afferrata per i capelli. Poi F. racconta di aver sentito qualcuno, da dietro, girarle il braccio dietro la schiena e spingerla violentemente sulla panchina tirandole ancora i capelli. Un terzo controllore le avrebbe strappato di mano la borsa e uno degli altri due il telefono. “Non riuscivo quasi a respirare a causa del colpo” ricorda la donna.

Riuscita a liberarsi e a recuperare il suo cellulare, F. si sarebbe rivolta al suo fidanzato, che aveva ascoltato tutta la colluttazione e le avrebbe consigliato di andare in ospedale. All’udire questo suggerimento, la donna che l’aveva aggredita all’inizio si sarebbe nuovamente lanciata su di lei da dietro, colpendola, facendola cadere per terra e tenendola per le braccia. Nella caduta, F. avrebbe sbattuto la testa per terra. Dopo di che la dipendente della BVG l’avrebbe di nuovo presa per i capelli e si sarebbe seduta sopra di lei.


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“Non si può arrivare alle mani per un biglietto del tram. Ora ho paura di uscire da casa”

All’arrivo della polizia, Cin F. ha denunciato i dipendenti della BVG per abuso di potere e aggressione. Gli ispettori hanno a loro volta sporto denuncia contro di lei.

“Nel frattempo il mio ragazzo era arrivato alla fermata” ha dichiarato F. “Ha riconosciuto uno dei controllori, perché qualche tempo fa è dovuto intervenire quando proprio quest’uomo ha strattonato un padre con un bambino piccolo”.

Fa allora, ha dichiarato la donna, ha paura di uscire di casa. “Non si può arrivare alle mani per un biglietto dimenticato”, dice.

Il portavoce della BVG, Jannes Schwentu, ha dichiarato che: “La BVG non tollera la violenza, né contro i passeggeri né contro i dipendenti. Prendiamo il caso molto seriamente e indagheremo meticolosamente”.

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