Berlino: da marzo via libera al Drug Checking. Test anonimi e gratuiti per tutte le sostanze

drug checking

Dopo un lungo e intenso dibattito fra le parti politiche e ancor più lunghi preparativi, il Senato di Berlino ha annunciato per marzo l’inizio del cosiddetto Drug Checking – una pratica di riduzione del danno dovuto all’uso di sostanze già in uso, per esempio, in Svizzera e Austria. Non è ancora nota la data esatta di inizio dei lavori, ma la scorsa settimana il Dipartimento della Salute del Senato cittadino ha confermato a Rbb il via libera per il progetto e gli accordi con i partner che vi prenderanno parte.

Che cos’è il Drug Checking e come funzionerà a Berlino

Il Drug Checking è l’analisi delle sostanze illegali, effettuata in modo anonimo, gratuito e legale, per verificarne i principi attivi o le impurità. Facendo analizzare le sostanze prima di assumerle, i consumatori di droghe possono scoprire, per esempio, pericolose contaminazioni con altre sostanze o veleni, possibili sovradosaggi, maggiori rischi di overdose etc. Lo scopo, ovviamente, è ridurre le morti legate proprio alla mancanza di controlli. Mentre un farmaco, infatti, viene venduto con un bugiardino che ne elenca tutti i componenti, le droghe illegali, che sono interamente in mano alla malavita e non soggette a verifiche e norme, sono spesso tagliate con altre sostanze. In alcuni casi si tratta di sostanze inerti il cui unico scopo è quello di diluire la sostanza stupefacente per massimizzare i guadagni, ma in altri casi può trattarsi di sostanze altamente tossiche o con effetti diversi rispetto a quelli che il consumatore si aspetta.

Chi lo desidera, potrà quindi far testare le sostanze illegali, come cocaina, ecstasy, eroina, e cannabis prima di assumerle, dopo un colloquio di consulenza, senza ripercussioni legali.

Nel progetto sono coinvolte tre organizzazioni: il centro di consulenza queer di Berlino, l’Associazione Vista e Fixpunkt gGmbH. L’analisi dura circa tre giorni e viene effettuata dall’istituto statale di medicina legale e sociale di Berlino. In questo momento, sono in corso le assunzioni di nuovo personale a questo scopo.


Leggi anche:
Cannabis legale in Germania nel 2024, ottimista Lauterbach. I primi dettagli della legge

 


Nel mondo germanofono, un esempio di “drug checking” pubblico può essere trovato per esempio in una rubrica di Vice Germania, che regolarmente, acquisendo dati dalla Svizzera e dall’Austria, pubblica le foto delle pasticche di ecstasy più analizzate del mese o di quelle di recente introdotte sul mercato, indicando in quali sono state riscontrate altre sostanze, di quali sostanze si tratta, in quali percentuali sono presenti e che effetti e rischi sono associati alla loro assunzione.

Il progetto costerà 200.000 Euro l’anno

La pianificazione del Drug Checking a Berlino è di fatto in corso dal 2018, ma stato necessario chiarire il quadro giuridico tra le amministrazioni della sanità, degli interni e della giustizia, affinché tutte le persone coinvolte potessero agire senza essere perseguibili penalmente. Per il progetto sono stati allocati circa 200.000 euro all’anno.

Vasili Franco, portavoce del gruppo parlamentare dei Verdi alla Camera dei Rappresentanti di Berlino, definisce questa scelta “parte di una strategia di depenalizzazione” e, che può servire ad arginare alcune delle più pericolose derive del consumo di droghe, proteggendo i consumatori attraverso la consulenza, l’educazione e la prevenzione.

drug checking
Vasili Franco. Foto: Vincent Villwock, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Critiche da AfD e CDU

Il progetto ha anche l’appoggio del gruppo parlamentare dell’FDP, che all’inizio era scettico. Le uniche critiche arrivano dalla CDU e dall’AfD, che accusano il senato di scegliere gli obiettivi sbagliati. Secondo Christian Gräff, referente della CDU per la salute, sarebbe da preferire “Un migliore accesso a medici e terapeuti” piuttosto che “accettare la dipendenza”. Il suo omologo di AfD Frank-Christian Hansel ha dichiarato a Rbb che è un bene se “i tossicodipendenti non si fanno più di schifezze” ma che i controlli non devono diventare un via libera per il consumo di droghe.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!