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Berlinale 2023, i vincitori. Miglior film, “Sur l’Adamant”. Migliore attrice Sofìa Otero, nel ruolo di una bambina transgender

Berlinale 2023: si sono conclusi i giochi e la giuria presieduta dall’attrice statunitense Kristen Stewart ha individuato i vincitori.

Berlinale 2023: il miglior film è “Sur l’Adamant”

L’Orso d’oro per il miglior film è andato al documentario “Sur l’Adamant“, del regista francese Nicolas Philibert. Il film racconta la storia di un centro per persone con problemi di salute mentale, l’Adamant, appunto, ed è ambientato a Parigi. Il centro è unico nel suo genere e si trova all’interno di una struttura galleggiante sulla Senna.


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L’Orso d’argento è andato invece al film “Bad Living” di Joгo Canijo, un coproduzione franco-portoghese. Il film parla di cinque donne che gestiscono un albergo e su cui pesa un conflitto familiare insanabile, che avvelena le loro interazioni più significative.

A un regista francese è andato anche l’Orso d’argento per la miglior regia, vinto da Philippe Garrel per il film “Le grand chariot“, incentrato su una famiglia di burattinai in bilico tra magia e unità familiare, poesia e tragedia, fatica e struggente bellezza.

L’Orso d’Argento Gran Premio della Giuria lo porta invece a casa la Germania con il film “Roter Himmel” (Afire), del regista tedesco Christian Petzold. Il film è il secondo capitolo di una trigolia, iniziata nel 2020 con “Undine” e parla del rapporto tra urgenza creativa e vita vissuta.

Sofìa Otero è la migliore attrice protagonista: interpreta una bambina transgender

Quest’anno, l’Orso per la la miglior performance da protagonista è andato per la prima volta a una bambina di appena nove anni, Sofía Otero, premiata per l’interpretazione resa nel film spagnolo “20.000 especies de abejas” (20.000 specie di api), della regista basca Estibaliz Urresola Solaguren. In questo film, Sofía Otero interpreta una bambina di otto anni alla ricerca della sua identità di genere.

L’Orso argento per la miglior performance da non protagonista se lo è aggiudicato invece l’austriaca Thea Ehre, che nel thriller tedesco “Bis ans Ende der Nacht” (fino alla fine della notte), diretto da Christoph Hochhäusler, interpreta il ruolo di una donna transgender che, sotto copertura, aiuta un poliziotto nel corso di un’indagine nel mondo della droga.

La Germania porta a casa anche il premio per la miglior sceneggiatura. La regista tedesca Angela Schanelec ha infatti ricevuto il prestigioso riconoscimento per “Music”, coproduzione tedesca, francese e serba.

Una soddisfazione c’è anche per l’Italia, con “Disco boy”, diretto da Giacomo Abbruzzese e coprodotto da Francia Italia e Belgio. La direttrice della fotografia, Hélène Louvar, ha infatti conquistato l’Orso d’argento per il contributo artistico.

L’Orso d’oro alla carriera è stato infine assegnato al regista, sceneggiatore e produttore Steven Spielberg, al quale è stata dedicata la sezione “Homage”.

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