Sprechi alimentari: due ministri tedeschi chiedono la depenalizzazione del “dumpster diving”
In Germania, come nel resto del mondo, tonnellate di alimenti invenduti ma ancora commestibili finiscono quotidianamente nei contenitori per i rifiuti dei supermercati. Intorno a questi contenitori si è sviluppata in diversi paesi la pratica del “dumpster diving”, che i tedeschi chiamano “Containern”, ovvero del recuperare dai cassonetti cibo che può ancora essere consumato ma che è stato destinato allo smaltimento. A dedicarsi a questa pratica sono diverse categorie di persone: c’è, ovviamente, chi lo fa per necessità, ma c’è anche chi lo fa per una contrarietà di principio agli sprechi alimentari o come scelta estrema di stile di vita sostenibile, economico e a bassissimo consumo di risorse.
Il dumpster diving potrebbe essere depenalizzato dai Länder senza passare per il governo federale
Al momento, il dumpster diving è illegale in Germania e chi lo pratica può aspettarsi una multa. Ora, il Ministro della Giustizia Marco Buschmann (FDP) e quello dell’Agricoltura Cem Özdemir (Verdi), vogliono modificare questa situazione. In una lettera congiunta ai Ministri della Giustizia e ai senatori dei Länder tedeschi, i due ministri federali sostengono una proposta che si rifà a un’iniziativa del 2021 della Città- Stato di Amburgo. Si tratta di una modifica amministrativa che può essere effettuata direttamente dai Länder, senza passare per emendamenti alla legge, e che depenalizza il dumpster diving se questo non avviene in concomitanza con altre violazioni.
In altre parole, chi si limita a recuperare alimenti commestibili dal cassonetto di un supermercato senza danneggiare la proprietà altrui, in base a questa modifica, non dovrebbe essere perseguito. Le violazioni che potrebbero scattare la multa sono quelle che vanno “oltre il superamento di un ostacolo fisico senza impiegare uno sforzo sostanziale o che configuri contemporaneamente il reato di danno alla proprietà”. Per capirci, scavalcare una recinzione per arrivare al cassonetto sarebbe un comportamento lecito, mentre rompere un cancello allo stesso scopo sarebbe comunque un atto passibile di multa.
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La lotta agli sprechi alimentari in Europa
La Germania, a differenza di altri Stati dell’Unione Europea, non ha una legge particolarmente efficace contro gli sprechi alimentari, ma solo un piano approvato nel 2013 che si limita all’analisi di costi e benefici di progetti esistenti senza dare reali disposizioni in merito. In Francia, per esempio, dal 2016 i supermercati con una superficie superiore ai 400 metri quadrati sono obbligati per legge a stringere una partnership con un’organizzazione umanitaria che accetti gli alimenti invenduti. Anche nella Repubblica Ceca esiste una legge simile, che impone la donazione degli alimenti invenduti ma ancora consumabili. In Italia non sussiste alcun obbligo, ma, nello stesso anno, è stata introdotta la Legge n. 166 recante “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”, che permette e facilita il recupero e la distribuzione a fini caritatevoli dei prodotti invenduti.
La proposta già bloccata dalla CDU nel 2019
Una proposta simile a quella di Buschmann e Özdemir era già stata avanzata nel 2019, ma la conferenza dei ministri della Giustizia dei Länder l’aveva respinta per la contrarietà della maggioranza dei Länder a guida CDU. Il portavoce dei Länder guidati dalla CDU all’epoca, il ministro della Giustizia della Sassonia Sebastian Gemkow aveva attribuito questa posizione al desiderio di evitare situazioni estreme dal punto di vista umano e igienico e responsabilità relative alla possibilità che le persone che consumavano alimenti sottratti dai cassonetti potessero soffrire conseguenze per la propria saluta. La situazione, tuttavia, potrebbe essere diversa quest’anno, poiché i Länder guidati dalla CDU non hanno la maggioranza al Bundesrat.
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