Povertà infantile: secondo uno studio, un bambino su cinque in Germania è a rischio

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Secondo uno studio della fondazione Bertlesmann, circa un bambino su cinque, in Germania, cresce a rischio di povertà. L’analisi, che è stata pubblicata sul sito della fondazione giovedì, prende in esame i dati del 2021 e del 2022 ed evidenzia un quadro della povertà infantile che sembra incompatibile con l’economia di un Paese sviluppato e con un welfare articolato come quello tedesco. Nel contesto di questo studio si considerano a rischio di povertà i bambini e i ragazzi le cui famiglie abbiano un reddito inferiore al 60% del reddito familiare medio tedesco. Per esempio, per un genitore single con un figlio, la soglia di povertà è di 1492 Euro.

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Nello specifico, circa un bambino su cinque e un giovane adulto su quattro in Germania sono a rischio di povertà. Le famiglie più colpite sarebbero quelle con genitori single o con più di tre figli. La forbice fra est e ovest del Paese persiste, in linea di massima, anche se il rischio di povertà in assoluto più alto si registra a Brema, mentre il più basso è in Baviera.

Secondo le analisi dei dati sui percettori di prestazioni sociali e delle dichiarazioni dei redditi, nel 2021 quasi 2,9 milioni di bambini e ragazzi – pari al 20,8% del totale – hanno vissuto a rischio di povertà su tutto il territorio nazionale. Il numero scende a 1,55 milioni se si prendono in esame i giovani tra i 18 e i 25 anni (ma la percentuale è più alta: il 25,5% del totale). Naturalmente l’andamento dell’inflazione e la crisi energetica hanno contribuito in modo significativo a esacerbare le condizioni di questa parte della popolazione.


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Tra i bambini e i giovani a rischio di povertà, circa 1,9 milioni di giovani di età inferiore ai 18 anni hanno ricevuto prestazioni sociali di base nell’estate del 2022 – il 13,9% del totale nazionale. Tra i giovani adulti fino a 24 anni, invece, hanno ricevuto prestazioni sociali 432.000 – il 7,1% del totale. I dati analizzati, tuttavia, sono parziali, in quanto non comprendono altre forme di sostegno come l’indennità di alloggio o quella di formazione.

Per la prima volta in cinque anni, si legge nello studio, le cifre sono aumentate considerevolmente. A questo fenomeno ha contribuito anche l’arrivo di numerosi minori dall’Ucraina.

Nel comunicato che accompagna la pubblicazione del rapporto si legge che “Chi cresce in povertà da giovane soffre quotidianamente per la mancanza, l’abbandono e la vergogna, e allo stesso tempo ha prospettive significativamente più scarse per il futuro”.

Lo studio completo può essere consultato qui.

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