Limiti di velocità in autostrada: un nuovo studio ne sostiene l’utilità
La Germania ha un pessimo rapporto con i limiti di velocità in autostrada. L’opinione pubblica è divisa sulla questione e la politica non prende posizione, mentre il resto d’Europa, che ha introdotto tali limiti da anni per motivi di sicurezza prima ancora che di tutela dell’ambiente, guarda perplesso a questa anomalia. Sono soprattutto gli attivisti per il clima a richiederne urgentemente l’introduzione, sostenendo che una tale misura ridurrebbe in modo significativo le emissioni di CO2 dannose per l’atmosfera.
Va anche detto che sia l’SPD che i Verdi avevano originariamente incluso l’introduzione di un limite di velocità sulle autostrade nei rispettivi programmi elettorali, ma il progetto si è arenato durante i negoziati di coalizione a causa della resistenza dell’FDP.
Un percorso in salita, dopo la delibera della Corte Costituzionale
Una delle più recenti azioni dimostrative del gruppo Extinction Rebellion, per esempio, ha visto gli attivisti rimuovere alcuni dei cartelli autostradali che delimitano l’inizio delle tratte nelle quali non vige alcun limite di velocità.
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Di recente si è occupata di questo tema anche la Corte Costituzionale di Karlsruhe, alla quale i movimenti per il clima si erano rivolti dopo che il governo aveva rifiutato di legiferare sui limiti di velocità in autostrada. I giudici, in quell’occasione, hanno ritenuto che non vi fossero prove sufficienti a dimostrazione della necessità di introdurre un limite di velocità i autostrada per raggiungere gli obiettivi climatici nazionali.
Secondo il nuovo studio, i limiti di velocità in autostrada fanno risparmiare più CO2 del previsto
Ora, però, un nuovo studio pubblicato dall’Agenzia Federale per l’Ambiente (Umwelt Bundesamt) ed effettuato dai ricercatori delle università di Stoccarda e Graz sembra dimostrare che introdurre un limite di velocità sulle autostrade tedesche possa ridurre le emissioni in misura molto superiore a quella ipotizzata in precedenza dalla stessa agenzia nell’ultima ricerca, risalente al 2020.
Secondo lo studio, che è integralmente consultabile qui, se il limite fosse di 120 chilometri orari, si potrebbero risparmiare 6,7 milioni di tonnellate di CO₂ all’anno, ovvero del 4,2%. Lo studio del 2020 aveva stimato la cifra intorno ai 2,6 milioni di tonnellate. Le differenze nei risultati dei due studi dipenderebbero, sostengono i ricercatori, dai modelli e dai metodi di analisi utilizzati.
Le differenze fra i due studi
Non solo nel 2020 erano stati presi in considerazione fattori di emissione diversi, ma anche i modelli comportamentali degli automobilisti erano stati considerati diversamente. Nell’ultimo studio, infatti, i ricercatori hanno anche considerato il fatto che l’introduzione di limiti di velocità renderebbe le autostrade meno attraenti rispetto alle strade rurali. Proprio a causa dell’assenza di limite, infatti, in Germania le autostrade vengono spesso preferite alle strade interne anche quando comportano deviazioni che allungano il percorso. In presenza di un limite, ritengono i ricercatori, gli automobilisti tenderebbero a prediligere le strade normali più brevi e dirette per molti percorsi.
Questo comportamento basterebbe da solo, secondo i ricercatori, a determinare una riduzione dell’1,1% dell’utilizzo delle autostrade. Inoltre, in alcuni casi, l’introduzione di un limite renderebbe i viaggi in autostrada meno pratici e attraenti rispetto ai treni.
Non è possibile dire se questi nuovi risultati avranno effetto sulle scelte del governo e se renderanno più solida la posizione dei gruppi che chiedono a gran voce, da anni, l’introduzione dei limiti di velocità.
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