Com’è noto, il Covid sta di nuovo funestando la Cina e questo potrebbe causare un contraccolpo anche in Europa. In Germania, in particolare, si teme che si verifichi una carenza di farmaci normalmente garantiti da Pechino.
Una nuova ondata di Covid in Cina: numeri enormi
Dopo aver abbandonato, all’inizio di dicembre, la sua rigida politica di contenimento del Covid, la Cina è ricaduta purtroppo nel vortice di una nuova ondata e sta al momento registrando il più alto aumento di contagi da Coronavirus al mondo.
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Le autorità non stanno divulgando, al momento, l’esatto numero di casi, ma si parla certamente di cifre enormi. Questa emergenza potrebbe far aumentare considerevolmente, in tutta la Cina, la domanda di antidolorifici e antipiretici e questo potrebbe avere ripercussioni sull’approvvigionamento degli stessi farmaci da parte dell’Europa. In Germania, esponenti politici attivi in ambito sanitario stanno già esprimendo preoccupazioni in questo senso.
Carenza di farmaci in Germania a causa del Covid in Cina?
A dare voce pubblicamente al timore di una carenza di farmaci è stato, ad esempio, il portavoce della CSU per le politiche sanitarie, Stephan Pilsinger, che si è detto “molto impensierito”.
L’enorme entità numerica della popolazione cinese avrebbe infatti un impatto notevole sulla quantità dei farmaci che l’Europa importa dalla Cina. “Se la Cina dovesse registrare una carenza massiccia di paracetamolo e ibuprofene, come riportato, potrebbe avere bisogno di tutta la capacità produttiva nazionale, oltre che di acquistare tutto ciò che riesce a procurarsi a livello internazionale” ha spiegato Pilsinger.
Il timore dei “colli di bottiglia” per farmaci e prodotti medicali
Anche Janosch Dahmen, portavoce del gruppo parlamentare dei Verdi, ha ribadito ai giornali del Mediengruppe Bayern che i politici tedeschi, soprattutto quelli interessati al settore sanitario, sono molto allarmati dalla possibilità che si verifichi, in Germania, una carenza di farmaci per via dell’emergenza cinese.
“A causa del gran numero e della simultaneità dei casi in Cina, sono interessate numerose catene di approvvigionamento” ha commentato Dahmen, che ha aggiunto che per questa ragione si teme che, già tra qualche settimana, potranno verificarsi “ulteriori colli di bottiglia per quanto riguarda i farmaci o i prodotti medicali”.
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