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Clamoroso ritrovamento a Berlino dei gioielli del Castello di Dresda: accordo con i presunti ladri?

È stata ritrovata, quando nessuno ci sperava più, una “parte considerevole” del tesoro trafugato nel 2019 dalla Grunes Gewolbe, la famosa Volta Verde del Castello di Dresda.

Nata come camera del tesoro voluta dal principe elettore di Sassonia Augusto il Forte, la Volta Verde è oggi un museo che, prima del furto, conteneva la più vasta collezione di gioielli d’Europa. Il ritrovamento è avvenuto proprio mentre è in corso il processo ai presunti ladri e il collegamento tra le due cose potrebbe non essere casuale.

Il furto del Castello di Dresda: 113 milioni di euro di bottino

Il 25 novembre del 2019, nella sala della Volta Verde del Castello di Dresda avveniva un furto clamoroso. Alcuni ignoti riuscivano infatti a introdursi all’interno della camera del tesoro e a trafugare 21 gioielli con migliaia di diamanti (uno addirittura da 49 carati), dal valore assicurativo superiore a 113 milioni di euro. Poche erano le speranza di recuperare il bottino nella sua interezza, vista l’entità e la particolarità del furto.

Tre anni dopo, la svolta: il ritrovamento dei gioielli a Berlino

Eppure, le cose sono andate meglio di quanto si pensasse. Venerdì 16 dicembre, infatti, a distanza di tre anni, è stato annunciato il ritrovamento, a Berlino, di 31 pezzi del tesoro, tra frammenti e pezzi completi. Tra i preziosi ritrovati, l’ornamento da cappello di diamanti noto come Reiherstutz e la stella di diamanti dell’Ordine polacco dell’Aquila Bianca. Mancano però altri pezzi unici, tra i quali una spilla appartenuta alla regina Amalia Augusta di Baviera.

Tutti i pezzi sono stati già trasferiti da Berlino a Dresda, scortati da forze speciali di polizia. Nella capitale sassone, subiranno prima un’analisi forense e poi saranno esaminati da esperti delle collezioni statali d’arte, che ne verificheranno autenticità e integrità.

Il ritrovamento frutto di un accordo con i presunti ladri?

Il ritrovamento dei gioielli potrebbe collegarsi direttamente al processo, iniziato a gennaio del 2022 e ancora in corso, che vede sul banco degli imputati i presunti ladri.

Si tratta di sei uomini di età compresa tra i 23 e i 28 anni, chiamati a rispondere di furto aggravato e incendio doloso. Sarebbero inoltre collegati al noto clan berlinese dei Remmo, a cui viene contestato anche il furto di monete d’oro dal Bode Museum, inclusa la “Big Maple Leaf“, del peso di 100 chilogrammi e del valore di 3,75 milioni di euro.


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Secondo quanto dichiarato dalla procura, la scoperta dei bottino sarebbe stata infatti preceduta da colloqui esplorativi con gli avvocati della difesa. Potrebbe esserci un accordo in corso, finalizzato alla restituzione dell’intero bottino?

Spiegel TV ha riferito che la consegna dei gioielli sarebbe avvenuta in uno studio legale nella zona ovest della capitale tedesca. Se fosse vero, sembrerebbe l’ipotesi sembrerebbe corroborata. Per il momento, comunque, non sono disponibili altre informazioni e non resta che attendere la prossima udienza, prevista per martedì.

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