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Aggiornamento golpe: Reichsbürger informati in anticipo del raid? L’ipotesi del Tagesspiegel

Quanto, nella mattinata di mercoledì, i media tedeschi hanno iniziato a diffondere la notizia del raid contro gli estremisti che pianificavano un colpo di stato militare in Germania, la sorpresa è stata pressoché unanime. Reazioni di shock e sgomento si sono registrate in tutto il mondo, miste al sollievo che il piano dei Reichsbürger non fosse andato a segno. Alcuni dettagli emersi giovedì, tuttavia, gettano una luce più sinistra sull’intera vicenda. Una testata bavarese, ripresa dal Tagesspiegel, suggerisce addirittura che i golpisti fossero stati informati preventivamente dell’operazione di polizia prevista per questa settimana.

Chi era a conoscenza del raid?

Quello che appare evidente è che una cerchia di persone piuttosto ampia fosse a conoscenza almeno con un giorno di anticipo dell’inizio delle operazioni. Questo fatto di per sé non è strano: i giornalisti che si occupano specificamente di questioni di sicurezza ricevono spesso informazioni su questo tipo di attività, il che permette – come nel caso di mercoledì – una cronaca quasi in tempo reale con foto come quella dell’arresto di Heinrich Reuß, che la stampa italiana ha già ribattezzato “il principe nero”.


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Secondo il Tagesspiegel, tuttavia, in questo caso il numero di persone informate in anticipo del raid sarebbe stato insolitamente ampio, anche nei circoli politici, e l’informazione sarebbe arrivata con più anticipo del solito. Già la scorsa settimana, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano berlinese, ci sarebbe stato uno “scambio a porte chiuse” fra i politici della capitale proprio su questo argomento. E, martedì sera, alcuni giornalisti si sarebbero espressi in modo criptico su Twitter annunciando scoop per il giorno successivo.

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Il Ministero dell’Interno: “nessuna persona non autorizzata era stata informata”

Il Ministero dell’Interno e l’Ufficio federale di polizia criminale, interpellati, hanno negato recisamente di aver trasmesso in anticipo informazioni sul previsto raid alla stampa, al fine di proteggere gli agenti impiegati e garantire il successo dell’operazione. La presenza di rappresentanti dei media durante azioni di polizia pericolose come quella di mercoledì, infatti, comporterebbe rischi e potenziali ostacoli per le unità delle forze dell’ordine coinvolte.

Il vero problema, tuttavia, non è se i giornalisti fossero stati informati in anticipo del raid, quando piuttosto se la “soffiata” sia arrivata agli stessi golpisti ed eventualmente chi, nella ristretta cerchia di coloro che erano ufficialmente autorizzati a esserne al corrente, abbia interesse a condividere tale informazione con forze che pianificano un colpo di stato militare in Germania. A tal proposito, la testata bavarese Passauer Neue Presse riferisce una serie di circostanze inquietanti.

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“La prossima settimana potrebbe arrivare la polizia”

Proprio in Baviera, a Eppenschlag, risiede infatti una delle figure chiave del movimento. Si tratta di Maximilian Eder, ex colonnello della Bundeswehr che si dice sia parte del “braccio armato” dei Reichsbürger. Eder non era in casa, quando i militari hanno perquisito la sua abitazione. È stato arrestato lo stesso giorno in Italia, a Perugia, e si trovava all’estero già da diverse settimane. La prima domenica dell’Avvento, ovvero il 27 novembre, Eder averebbe annunciato per mezzo di un videomessaggio ai suoi “seguaci” che una serie di sconvolgimenti erano previsti per la settimana successiva. Eder avrebbe parlato di “svolte” e di “cambiamento dei tempi”.

Inoltre, secondo la Passauer Neue Presse, una vicina di Eder avrebbe dichiarato di aver ricevuto una telefonata dall’ex militare la settimana scorsa. L’uomo l’avrebbe chiamata dalla Croazia per avvertirla che, una settimana dopo, avrebbe potuto arrivare la polizia. Il fatto in sé non è strano: secondo la donna, questa è la terza perquisizione che le forze dell’ordine effettuano nell’abitazione. A rendere peculiare questa particolare contingenza sarebbe stata proprio la telefonata, dal momento che Eder non sarebbe solito comunicare telefonicamente con la propria vicina.

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In ogni caso, ha dichiarato la donna, Eder si vede ormai raramente e mancava da casa già da parecchio. La sua abitazione, infatti, sarebbe stata resa quasi inagibile da un incendio, del quale non è ancora stata determinata la causa. Nella telefonata dalla Croazia, l’ex ufficiale avrebbe chiesto alla vicina di rispondere con gentilezza a eventuali domande della polizia, qualora gli agenti le avessero chiesto informazioni.

“È un uomo molto disponibile. Sapevo che faceva parte della scena dei Querdenker, ma non avevo idea che fosse attivo anche nei Reichsbürger” ha detto la donna a proposito di Eder.

Sono questi dettagli, combinati fra loro, a suggerire l’idea – o almeno a permettere l’ipotesi – che almeno Eder, fra gli aspiranti golpisti, fosse stato informato preventivamente dell’azione.

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