L’Iran critica Scholz: “Provocatorio, interventista e non diplomatico”
La violenta repressione con la quale il governo iraniano ha reagito alle proteste che da settembre infuriano nel Paese, scatenate dalla morte della ventiduenne Mahsa Amini, sono state duramente condannate a livello internazionale. Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz (SPD) si è espresso duramente in merito e le sue esternazioni hanno suscitato una secca risposta dal governo di Tehran, che, tramite il portavoce del Ministero degli Esteri, Nasser Kanaani, ha definito Scholz “Provocatorio, interventista e non diplomatico”.
Il portavoce del Ministero iracheno condanna l’atteggiamento “provocatorio” di Scholz e minaccia: “danni a lungo termine nelle relazioni diplomatiche”
“Che razza di governo è quello che spara ai propri cittadini? Chiunque agisca in questo modo deve aspettarsi la nostra resistenza”, ha dichiarato Scholz sabato, ribadendo la richiesta di ulteriori sanzioni dell’UE contro l’Iran oltre a quelle già adottate e chiedendo pressione sul governo iraniano e sulle Guardie della Rivoluzione, per fare in modo che i responsabili delle violazioni dei diritti umani vengano assicurati alla giustizia. Queste esternazioni sono state considerate irresponsabili e irrispettose al governo di Tehran. La dichiarazione di Kanaani parla infatti di “danni a lungo termine”, che potrebbero derivare da quelle che il governo iraniano percepisce come ingerenze occidentali nella propria politica. Nella dichiarazione pubblicata sul sito del Ministero degli Esteri iraniano si legge una raccomandazione “al governo tedesco di tornare alla prudenza per evitare ulteriore confusione nelle relazioni bilaterali”.
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Anche Baerbock si era espressa a favore dei manifestanti
Posizioni simili erano già state espresse dal ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian in risposta alle dichiarazioni della Ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock la scorsa settimana. Baerbock, sostenendo le sanzioni, aveva twittato: “Siamo al fianco degli uomini e delle donne dell’Iran, e non solo oggi, ma per tutto il tempo necessario”. Abdollahian, in quell’occasione, aveva commentato: “La nostra risposta sarà proporzionata e ferma”.
Wir lassen nicht nach. Wir stehen an der Seite der Männer & Frauen in Iran, und zwar nicht nur heute, sondern: so lange es notwendig ist. Wir tragen ihre Stimmen in die Welt. Sie heißen Mahsa. Sie heißen Nika, Abdolfazel, Mohammad, Omid oder Minu. Sie sind nicht allein. 1/3
— Außenministerin Annalena Baerbock (@ABaerbock) November 9, 2022
Fino a questo momento, secondo la Ong Iran Human, con sede a Oslo, sarebbero almeno almeno 326 le persone uccise dalla polizia nelle azioni di repressione delle manifestazioni legate alla morte di Mahsa Amini.
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