Nel caos elettorale che ha portato alla delibera della Corte Costituzionale del Land di Berlino e decretare la necessità di ripetere il voto, in molti si sono chiesti cosa ne sarebbe stato dell’esito del referendum sull’esproprio delle grandi società immobiliari. La Corte ha deliberato che quel voto non è stato influenzato dagli errori ai seggi e che quindi il risultato del referendum, vinto dal sì con il 57,6% dei voti, rimane valido. Perché, dunque, i promotori hanno annunciato l’intenzione di essere parte attiva della prossima campagna elettorale nella capitale e hanno tappezzato Berlino di manifesti che promettono di parteciparvi per essere “la voce di un milione di berlinesi”?
Gli attivisti “Guerra a chi blocca il referendum”
A chiarire le motivazioni è stata la portavoce dell’iniziativa Gisèle Beckouche, che ha espresso così le intenzioni del movimento: “Consideriamo questa ripetizione del voto una dichiarazione di guerra contro coloro che bloccano il referendum”. Il riferimento è soprattutto alla sindaca Franziska Giffey e al Senatore per lo Sviluppo Urbano Andreas Geisel (entrambi SPD), ma in seconda battuta anche alle opposizioni rappresentate da CDU ed FDP. Tutte queste forze politiche, che erano contrarie al referendum fin dalla sua indizione, sono accusate dai promotori dell’iniziativa di adoperarsi per vanificarne i risultati, favorendo le aziende che gli attivisti vorrebbero statalizzare.
Questa azione di resistenza all’esproprio si attuerebbe, secondo le iniziative popolari, proprio attraverso i lavori della commissione di esperti nominata dal Senato la scorsa primavera per determinare se e come sia possibile statalizzare e quindi espropriare le imprese in questione. Il risultato dei lavori di tale commissione sarà presentato l’anno prossimo e gli attivisti hanno espresso più volte i propri dubbi sull’efficacia e sull’imparzialità della stessa.
Per questo motivo, lo stesso gruppo di attivisti che si riconosce nella denominazione “Deutsche Wohnen & Co. Enteignen” (Espropriare Deutsche Wohnen & Co.) promette di impegnarsi attivamente nella campagna elettorale in previsione della reiterazione del voto, allo scopo di non confermare negli incarichi più significativi coloro che avvantaggiano e proteggono la “lobby immobiliare” e hanno definito Giffey e Geisel “il dream team della negazione della democrazia”.
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Il tema degli affitti sarà fondamentale in campagna elettorale
Che la questione della crisi degli alloggi e dell’aumento degli affitti possa avere un peso non indifferente in campagna elettorale, in effetti, è un dato acquisito. Proprio l’aumento del costo della vita e la difficoltà di trovare appartamenti a prezzi accessibili sono in cima alle preoccupazioni di moltissimi berlinesi. Isabella Rogner, un’altra portavoce dell’iniziativa che supporta l’esproprio, ha anche reiterato la richiesta del movimento per le dimissioni di Geisel, accusato non solo di aver fatto il possibile per ostacolare l’adempimento di quanto deciso dal referendum, ma anche di essere personalmente responsabile di parte del caos elettorale del 2021.
Gli attivisti si aspettano quindi, ragionevolmente, che la presa di posizione rispetto all’iniziativa di esproprio possa essere determinante per i partiti e i singoli candidati nel corso della prossima campagna elettorale.
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