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Il ministero degli esteri tedesco invita i propri cittadini a lasciare l’Iran: “rischio arresti arbitrari”

Il Ministero degli Esteri tedesco ha esortato i cittadini tedeschi che si trovano al momento in Iran a lasciare il Paese quanto prima. A motivare questo ammonimento, comparso giovedì sul sito del ministero sarebbero gli arresti arbitrari di cittadini stranieri che si sono verificati in concomitanza con le violente proteste seguite alla morte di Mahsa Amini. In generale, dall’inizio delle manifestazioni di protesta, più di 280 persone sono state uccise e più di 14.000 arrestate.

Esiste il pericolo concreto di arresti arbitrari di cittadini stranieri in Iran

“Esiste il pericolo concreto per i cittadini tedeschi di essere arrestati arbitrariamente, interrogati e condannati a lunghe pene detentive”, si legge nel comunicato. Particolarmente alto sarebbe il rischio per coloro che hanno la doppia cittadinanza tedesca e iraniana. Sarebbero infatti frequenti gli interrogatori e/o gli arresti di cittadini tedesco-iraniani con doppia cittadinanza, spesso senza motivi comprensibili. Anche i familiari dei detenuti sono regolarmente sottoposti a forti pressioni.

Le raccomandazioni del Ministero: evitare assembramenti e considerare i rischi legati all’uso dii tecnologie e social media

Chi dovesse decidere di restare in Iran o non potesse spostarsi è invitato a esercitare estrema cautela, evitando in modo particolare assembramenti, manifestazioni e qualsiasi tipo di raduno collegato alle proteste. Per chi viaggia, c’è il rischio che i bagagli vengano perquisiti in modo approfondito e, in alcuni casi, confiscati. In particolare, i mezzi di comunicazione elettronici come telefoni cellulari, notebook o tablet possono essere sottoposti a esami dettagliati. I percorsi inseriti nelle mappe elettroniche e nei sistemi di navigazione possono essere interpretati dalle autorità di sicurezza iraniane come prova di tentativi di spionaggio. Non tutte le aree riservate sono chiaramente segnalate. Sono sempre più numerosi i casi in cui l’uso di droni per diporto, anche se preventivamente autorizzato, è stato classificato come spionaggio.


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I servizi di comunicazione, soprattutto Internet mobile, Instagram, WhatsApp e VPN, sono stati in gran parte limitati e si prevede che questa situazione continuerà, quindi si profilano anche concrete difficoltà nel comunicare situazioni di pericolo o di disagio.

Il leader della teocrazia iraniana Ali Khamenei ha recentemente descritto le proteste come una “guerra ibrida” e ne ha attribuito la colpa alle “potenze europee insidiose e maligne”. Alla luce di questi e altri sviluppo, un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco ha dichiarato che l’invito a lasciare il Paese si è reso necessario in ragione “della mutata situazione della sicurezza e della protezione dei cittadini tedeschi ancora presenti nel Paese” e ha però specificato che il lavoro dell’Ambasciata tedesca in Iran non sarà compromesso. Nel comunicato si specifica però anche che l’assistenza consolare da parte dell’Ambasciata tedesca di Teheran è notevolmente limitata o impossibile, dal momento che le autorità iraniane trattano le persone con doppia cittadinanza, in tutte le questioni legali, come persone con la sola cittadinanza iraniana.

Infine, il Ministero invita chi dovesse trovarsi o recarsi in Iran a tener presente che le opinioni espresse e le azioni compiute non solo in Iran ma anche in Germania potrebbero essere percepite come critiche nei confronti del governo e quindi comportare conseguenze penali. Lo stesso vale per le dichiarazioni critiche nei confronti del governo su Internet o per la semplice condivisione o il gradimento di un post di un’altra persona che esprima opinioni sgradite al governo iraniano.

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