Bellotto a Darmstadt: un piccolo tesoro in mostra per i trecento anni del vedutista veneziano
testo e foto di Michele Santoriello
Trecento anni fa nasceva a Venezia uno dei pittori vedutisti più conosciuti ed apprezzati nei paesi di lingua tedesca: Bernardo Bellotto (Venezia 1722 – Varsavia 1780), chiamato il Canaletto, i suoi quadri verranno portati a una mostra a Darmstadt il 1981.
Aveva assunto questo nome dallo zio Giovanni Antonio Canal, presso il quale nel 1735, all’età di 13 anni, iniziò un apprendistato nella bottega di un pittore allora ricercato ed affermato. Oltre ad essere un talento naturale, che lo zio aveva scorto rapidamente, il giovane Bernardo voleva imparare sia il mestiere sia come lo zio guadagnava con le sue vedute della città di Venezia clienti, reputazione e buone entrate.
Leggi anche:
Francoforte boccia il suo sindaco: Peter Feldmann esautorato dai cittadini
Le vedute di Venezia e il sogno europeo del Grand Tour
Nel Settecento le vedute di Venezia erano molto apprezzate dai viaggiatori europei. Dopotutto, la tappa nella città lagunare, con i suoi innumerevoli tesori artistici, era parte integrante del Grand Tour con cui i viaggiatori volevano fare esperienza dell’Italia ed ampliare i propri orizzonti. Queste immagini, disegni, acqueforti o piccoli quadri della città, si vendevano bene, ed i turisti di allora li cercavano come souvenir da esporre e presentare nei loro palazzi o collezioni.
Bernardo Bellotto imparò rapidamente il mestiere di pittore e incisore dallo zio, presso il quale rimase in bottega fino al 1747, prima di trasferirsi giovanissimo definitivamente a Dresda e successivamente essere attivo in altre città della Germania.
La mostra “Remember Venice! Bernardo Bellotto zeichnet”
La mostra presso il museo Hessisches Landesmuseu, dal titolo “Remenber Venice! Bernardo Bellotto zeichnet” pone il focus su questi primi anni di apprendistato, e via via sempre più creativi, della vita di Bellotto in Italia, compresi tra il 1735, anno in cui iniziò la sua formazione, e il 1747, anno in cui lasciò la città lagunare per raggiungere la corte del principe elettore Augusto III di Sassonia.
A Darmstadt sono esposti i disegni di Bellotto provenienti dalla collezione di stampe e incisioni dell’Hessisches Landesmuseum e che sono nel museo dal 1829. La particolarità è che tutti i fogli provengono da un’unica fonte – ovverosia da un gruppo di disegni di proprietà dell’artista stesso – che giunge a Darmstadt grazie ad un medico, Ludwig Heinrich von Bojanus, ritornato da Vilnius nella cittadina dell’Assia agli inizi dell’800. Una raccolta che il medico acquistò dall’ultima figlia di Bellotto così come ricordato dal direttore del museo Martin Faass il quale durante la presentazione della mostra ha dichiarato: “Stiamo presentando un vero e proprio tesoro”.
Disponibili i 61 disegni e acqueforti conservati nei depositi
Finora i fogli con i disegni a china sono stati esposti in parte, visto la loro estrema delicatezza, solo una volta a Darmstadt nel 1981 e 5 di questi a Dresda questa estate.
Nella mostra di quest’anno invece, proprio per il 300° anniversario della nascita del pittore , il pubblico ha l’occasione di ammirare tutti e 61 i disegni e acqueforti conservati a lungo nei depositi e fortunatamente salvati anche durante la seconda guerra mondiale.
La mostra di Darmstadt, curata dalla responsabile della conservatoria di collezioni stampe, disegni e grafiche, Mechthild Haas – che ne ha curato anche il prezioso catalogo – si concentra ora sui disegni di Bellotto, disegni con cui preparava i suoi dipinti molto conosciuti.
La mostra possiede la più grande collezione di disegni a mano di Bellotto al mondo
Insieme al Museo Nazionale di Varsavia, il museo di Darmstadt possiede la più grande collezione di disegni a mano di Bellotto al mondo, come mi ha confermato la dottoressa Haas durante la visita guidata.
E così a Darmstadt potrete ammirare, in un percorso cronologico molto ben organizzato, l’evoluzione e la crescita artistica di Bernardo Bellotto, dagli anni della sua formazione presso lo zio fino alla sua indipendenza come pittore e successiva affermazione come vedutista in Germania, in Austria e in Polonia.
Vi accoglierà all’entrata della mostra un tappeto rosso ed un intrigante vestibolo con una riproduzione a mo’ di arazzo di un capriccio architettonico di Bellotto nei panni di un nobile veneziano – il dipinto originale del 1765 si trova al museo nazionale di Varsavia – che vi invita ad entrare nella mostra.
Su questo tappeto poi i visitatori proseguiranno nelle varie sezioni della mostra dove si potranno osservare i primi fogli con le famose vedute di Venezia, il Bacino di San Marco con il Bucintoro, la nave di Stato del Doge, nel giorno dell’Ascensione, un primo disegno a china del giovane Bellotto ancora stranamente inanimato nonostante i numerosi dettagli e le figure in movimento. E poi inizia il crescendo dell’avventura artistica e formativa. Notevole è anche il confronto con alcune opere dello zio e, per i più curiosi, si potrà osservare, in un ampio schermo digitale, grazie ad un lavoro di digitalizzazione dei disegni fatto dal museo, il grado di precisione e di elaborazione di tutte e 61 le opere esposte che richiedevano varie giornate, ritocchi e migliorie prima di diventare disegni definitivi.
Anche la rappresentazione dell’elemento acqua diventa in quelli successivi un elemento vivo in cui l’artista sarà capace di rappresentare magistralmente la superficie scintillante dell’elemento acquatico con barche ed edifici riflessi.
In altri disegni, come “Il Bacino di San Marco dal Canale della Giudecca” (1738-1739) e “San Giorgio Maggiore e Dogana di Mare dall’ingresso del Canal Grande” (1735-1738), si vedranno delle macchie d’olio di lino che ci rivelano che Bellotto aveva sempre con sé gli schizzi e li utilizzava come modelli in bottega.
Da sottolineare è anche come i disegni mostrino come Bellotto lavorava: alcuni infatti erano piegati, rivelando così che il foglio era diviso in griglie che ne facilitavano la composizione finale, soprattutto se si usava la camera oscura. Su altri, si vedono incisioni di cirri o linee dell’orizzonte o punti di composizione o di compasso: quello che sorprende il visitatore è che questi fogli ci fanno capire come, in pochi anni, l’apprendista sia diventato un maestro, il quale, con tratteggi sapientemente posizionati, riesce a sottolineare con vivacità le facciate barocche degli edifici e fa un uso mirato di luci e ombre, di singole figure, che riempiono vividamente le scene quotidiane riprodotte.
Oltre alle vedute su Venezia ed altre città italiane, come Verona, Firenze e Roma, troverete anche incisioni (tecnicamente acqueforti) con disegni di Dresda, Pirna e Königstein, ed alcuni quadri ad olio così come una vetrina con una camera oscura.
Infine, nella mostra vi è anche una saletta di cinema nella quale si può assistere alla proiezione del filmato, prodotto da ARTE TV, dal titolo “Die Stadt als Bühne – Der Maler Bellotto gennant Canaletto”.
Per questo motivo vi invitiamo a regalarvi un po’ di tempo per vedere la mostra ed ammirare disegni, incisioni, quadri ad olio da vicino e godervi a pieno questa esperienza visiva.
La mostra “Remember Venice! Bernardo Bellotto zeichnet” è aperta fino al 15 gennaio 2023, al Hessisches Landesmuseum Darmstadt, (Friedensplatz 1), martedì, giovedì e venerdì dalle 10.00 alle 18.00, mercoledì fino alle 20.00, sabato e domenica e nei giorni festivi dalle 11.00 alle 17.00.
P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!