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Scholz: dopo Cosco, cede ancora alla Cina con Elmos. L’allarme dell’intelligence tedesca

Il governo tedesco potrebbe approvare l’acquisizione dell’azienda tedesca di microchip Elmos da parte della Cina e la notizia sta creando molto clamore attorno al cancelliere Scholz.

In un momento in cui la Germania sta già pagando il prezzo della sua dipendenza energetica dalla Russia, infatti, molti criticano la possibilità che Scholz possa creare una dipendenza economica anche dalla Cina. Persino contro il parere dell’Europa.


nessun sospetto

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Nuvole nere si addensano sul governo Scholz, accusato di nuove concessioni alla Cina, dopo aver già ceduto alla statale cinese Cosco una quota del porto di Amburgo e averlo fatto contro il parere dei ministeri degli Esteri, Interno, Difesa, Economia e Protezione del clima, Finanze, Trasporti e Digitale.

Giovedì il quotidiano tedesco Handelsblatt, basandosi su fonti governative, ha infatti rivelato che il governo potrebbe approvare l’acquisizione cinese di Elmos, azienda di microchip con sede a Dortmund che sviluppa, produce e vende semiconduttori destinati principalmente alle automobili. Riveste quindi un ruolo importantissimo nell’automotive, colonna portante dell’economia tedesca.

spie russe
Il ministro tedesco dell’economia Robert Habeck, gennaio 2022. Photo credits: EPA-EFE/CLEMENS BILAN

Il ministero dell’economia, a differenza che nel “caso Cosco”, questa volta sembrerebbe non opporsi alla possibile acquisizione di Elmos da parte della concorrente Silex, un’azienda svedese filiale del gruppo cinese Sai Microelectronics. L’approvazione sarebbe prevista nelle prossime settimane.

Contraria l’intelligence tedesca: l’avvertimento del Verfassungsschutz

A contrastare questa decisione, ci sarebbe addirittura l’intelligence tedesca e nello specifico il Verfassungsschutz, l’Ufficio Federale di Protezione della Costituzione. Sempre l’Handelblatt ha riferito che il Verfassungsschutz avrebbe sottolineato il pericolo di una crescente dipendenza dalla Cina nel mercato dei semiconduttori. E questo si aggiunge alle considerazioni fatte dall’Unione Europea, sia durante la pandemia che dopo l’invasione russa dell’Ucraina, relative alla necessità di emancipare l’Europa da dipendenze significative nei settori critici.

Intanto, un rappresentante del governo ha dichiarato venerdì che durante la visita a Pechino del cancelliere Scholz, prevista per la prossima settimana, la Germania farà pressione affinché la Cina apra i suoi mercati alle aziende europee e discuterà di diritti umani. Per molti, però, le dichiarazioni di principio non bastano. E molte voci critiche si starebbero levando all’interno dello stesso governo tedesco, facendone vibrare le fondamenta.

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