MiMi-Reha Kids, riabilitazione medica per bambini e adolescenti con malattie croniche a Berlino

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di Amelia Massetti

Il 9 novembre l’associazione Artemisia ha invitato la Dott.ssa Tiziana Ederli, consulente del lavoro e protagonista del recente panel “Benvenuti a Berlino – Diritti e risorse per le persone disabili”, per parlare del progetto “MiMi-Reha Kids“, incentrato sulla riabilitazione medica per bambini e adolescenti con malattie croniche.

L’evento, che ha il patrocinio del Comites Berlino, si terrà presso l’AWO Begegnugszentrum, nella Adalbertstrasse 23A, 10997 Berlino, a partire dalle 18.30. L’accesso è privo di barriere architettoniche e le famiglie potranno eventualmente usufruire di un servizio di baby sitting organizzato da Artemisia. Tutte le informazioni sono presenti all’interno dell’evento Facebook ufficiale.

La Dott.ssa Tiziana Ederli

MiMi-Reha Kids, bambini e adolescenti con malattie croniche

Il progetto “MiMi-Reha Kids” è portato avanti dall’Ethno-Medizinisches Zentrum e.V., in collaborazione con l’università di Lubecca, ed è volto a promuovere la conoscenza della riabilitazione medica per bambini e adolescenti con malattie croniche all’interno delle diverse comunità migranti. La riabilitazione medica è uno dei pilastri centrali dell’assistenza sanitaria in Germania e offre un sostegno mirato per migliorare la salute fisica e mentale dei minori con patologie croniche, che minano la possibilità di partecipare alla vita sociale in modo adeguato al loro sviluppo.

L’obiettivo centrale del progetto è quello di far conoscere, soprattutto alle persone migranti, il sistema tedesco della riabilitazione, perché sono proprio loro a usufruire meno di questa importante risorsa, sia a causa delle barriere linguistiche, sia per la mancata conoscenza del sistema. “MiMi”, significa “per i migranti, con i migranti”: il progetto forma infatti moltiplicatori e moltiplicatrici migranti che poi, a loro volta, offrono eventi informativi nelle loro lingue di origine e aiutano le famiglie interessate ad effettuare la richiesta di riabilitazione.

Il progetto viene finanziato dalla Deutsche Rentenversicherung Berlin-Brandenburg e dalla Deutsche Rentenversicherung Nord e si svolge a Berlino/Brandeburgo e ad Amburgo e dintorni. Ho fatto alcune domande ad una delle iniziatrici di questo progetto, la dott.ssa Flaminia Bartolini, coordinatrice del progetto.

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Flaminia Bartolini, coordinatrice del progetto MiMi

Da cosa è nata l’esigenza di dar vita a questo progetto?

La riabilitazione è una grandissima possibilità – spesso ignorata – per moltissimi bambini e bambine e adolescenti. I pochi studi svolti finora sul tema offrono un quadro inequivocabile: la popolazione con „Migrationshintergrund“ usufruisce della riabilitazione in maniera decisamente inferiore, rispetto alla popolazione senza „Migrationshintergrund“, e ciò a parità di bisogno.

Questo è un indicatore che l’offerta riabilitativa è ancora poco conosciuta e che esiste una varietà di barriere che ne rendono difficile l’accesso. L’università di Lubecca, nostro partner nel progetto, sta conducendo uno studio volto ad identificare proprio queste barriere e a valutare l’impatto del progetto „MiMi-Reha Kids“. L’Ethno-Medizinisches Zentrum e.V., attraverso la tecnologia „MiMi“, porta avanti parallelamente la campagna informativa nelle diverse comunità migranti.

A chi si rivolge l’offerta della riabilitazione?

A usufruire della riabilitazione – conosciuta in gergo come “Kur” – non sono solo gli adulti, ma anche bambin* e adolescenti che soffrono di malattie croniche. Nella riabilitazione possono essere trattate sia patologie somatiche (ad es. asma bronchiale o neurodermatite) che psicosomatiche (ad es. disturbi dello sviluppo del linguaggio, deficit di attenzione ed iperattività, dipendenze, depressione), fino a patologie con quadri clinici molto complessi.

Diversamente da quanto si possa pensare, purtroppo le malattie croniche in età infantile non sono un fenomeno di nicchia: secondo quanto dichiarato dai genitori, in Germania un minore su sei ne soffre. Ciò corrisponde a oltre due milioni di casi.
Questo vuol dire che anche nelle comunità migranti, inclusa quella italiana, ci sono sicuramente molti minori che soffrono di una malattia cronica e potrebbero beneficiare di una Reha, ma spesso manca la conoscenza su questa offerta. Questo è quello che cerchiamo di cambiare con il nostro progetto.

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Cosa significa diventare mediatori e mediatrici ed essere formati all’interno di questo centro?

Il concetto “MiMi” si fonda sul lavoro di mediatori e mediatrici transculturali, che decidono di impegnarsi per la propria comunità e assumono un ruolo di ponte tra le offerte del sistema di salute tedesco e la comunità dei connazionali. Mediatori e mediatrici frequentano un corso della durata di circa 50 ore, in cui vengono formati a tutto tondo sul tema della riabilitazione medica per bambini, bambine e adolescenti.

A conclusione del corso, le conoscenze acquisite permettono loro di offrire eventi informativi nelle proprie comunità e nella propria lingua di origine e di supportare famiglie interessate nel fare domanda di riabilitazione. I progetti “MiMi”, offerti in tutta la Germania, si basano tutti su questo principio, e ognuno di essi si concentra su una tematica specifica, inerente all’intersezione tra migrazione e salute.

Quante realtà avete raggiunto da quando questo progetto è nato?

Dal 2020 ad oggi sono stati offerti più di 250 eventi informativi in una grande varietà di lingue. Abbiamo anche potuto accompagnare decine di famiglie nel complesso processo di domanda di riabilitazione e siamo molto felici di vedere i benefici ottenuti da chi ha usufruito dell’appoggio del progetto. Su mia iniziativa, l’italiano (insieme allo spagnolo) è stata aggiunta come lingua ufficiale del progetto, a inizio 2022. Per me era importante che anche la comunità di cui faccio parte potesse beneficiare di MiMi e della riabilitazione. Abbiamo tradotto i materiali informativi in italiano e la scorsa primavera abbiamo formato sette mediatrici italiane. Ora speriamo che l’informazione raggiunga la comunità italiana nella maniera più veloce possibile.

Quanto è importante per una famiglia che viene da un altro Paese poter accedere alla riabilitazione medica?

La riabilitazione per bambin* e adolescenti è un’offerta molto particolare del sistema sanitario tedesco. In pochi altri Paesi ne esiste una equivalente. Nella riabilitazione – che avviene quasi sempre in regime residenziale, in una clinica riabilitativa – si adotta un approccio olistico, viene sviluppato un piano terapeutico individualizzato e si impara a gestire la malattia nella quotidianità, in modo da limitarne il più possibile l’impatto negativo sulla vita sociale e sulle prestazioni scolastiche e, in futuro, lavorative, di chi ha bisogno di riabilitazione. Anche per i familiari si tratta di un’offerta importante, perché vengono coinvolti nelle attività terapeutiche e possono acquisire più sicurezza su come comportarsi e offrire un migliore supporto.

Possono accedere alla riabilitazione anche coloro che vivono da poco tempo in Germania?

Esistono vari enti erogatori (Träger) della riabilitazione, i due più importanti sono la Deutsche Rentenversicherung (ente pensionistico tedesco) e le assicurazioni sanitarie pubbliche (gesetzliche Krankenkassen). Indipendentemente dall’ente erogatore, il parere del medico curante è decisivo.

I requisiti formali invece sono in parte diversi tra enti erogatori. Per esempio, per un finanziamento della Deutsche Rentenversicherung è necessario che uno dei genitori abbia versato per lo meno alcuni mesi di contributi all’ente pensionistico, lavorando ufficialmente in Germania. Per coloro che sono arrivati da poco tempo, è possibile che questo requisito non sussista. In questo caso, si può richiedere una riabilitazione attraverso l’assicurazione sanitaria. Per famiglie interessate alla riabilitazione che hanno domande sui requisiti, il nostro progetto è a disposizione per fornire orientamento.


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La riabilitazione medica significa riconsegnare alla persone con malattie croniche una dignità che agevola l’inclusione all’interno della società?

Sicuramente la riabilitazione può essere un momento importante, per chi la riceve e per le famiglie. Il soggiorno nella clinica riabilitativa dura almeno 4 settimane e in questo tempo ci si dedica quasi unicamente alle necessità della persona presa in carico. Un team interdisciplinare di medic*, psicolog*, assistenti sociali, fisioterapist* e insegnanti lavora insieme per migliorare lo stato di salute e limitare – o nel migliore dei casi eliminare – gli effetti negativi della patologia sulla vita quotidiana dei minori supportati.

I maggiori di 12 anni solitamente svolgono una riabilitazione senza i genitori: con gli adolescenti si lavora moltissimo in gruppo e questo aiuta a rafforzare la sicurezza di sé e le competenze sociali. Per giovani pazienti e famiglie, la riabilitazione è un modo per capire che tanti affrontano sfide uguali o simili e quindi per scambiare esperienze, creare rete e sentirsi “meno soli” con la malattia.

Ulteriori informazioni

Il progetto “MiMi-Reha Kids” è disponibile per chiarimenti o supporto nella richiesta di riabilitazione. Maggiori informazioni e i contatti sono disponibili sulla pagina ufficiale di MiMi Reha Kids. Il materiale informativo in italiano (nella foto) è scaricabile gratuitamente qui, in formato PDF e in varie lingue, oppure può essere ordinato in forma cartacea. Qui potete invece recuperare la diretta dell’ultimo incontro di “Benvenuti a Berlino” sui diritti e le risorse per le persone disabili a Berlino, mentre qui ipotete scaricare l’utilissima guida digitale gratuita nel linguaggio semplificato realizzata da Amelia Massetti, presidente di Artemisia e della Commissione Scuola, Inclusione e Disabilità del Comites Berlino).

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