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I vigili del fuoco non lo assumono perché sieropositivo, ma il tribunale gli dà ragione

Il tribunale amministrativo superiore di Berlino-Brandeburgo ha condannato il corpo dei vigili del fuoco a corrispondere un risarcimento di 2.500 Euro a un aspirante candidato, che era stato rifiutato in quanto sieropositivo. L’uomo aveva intentato una causa per discriminazione dopo che la sua domanda di arruolamento era stata respinta in seguito e specificamente a causa di un test HIV risultato positivo.

Essere sieropositivo non è incompatibile con l’attività di vigile del fuoco: la decisione del tribunale

Il tribunale ha dichiarato nella sentenza che la condizione di sieropositività non è di per sé incompatibile con l’attività di vigile del fuoco e ha negato che, come era invece stato dichiarato nel rifiuto dell’applicazione in questione, l’essere sieropositivi renda permanentemente inadatti all’appartenenza a questo corpo.


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Per giungere alla sentenza, il tribunale si è avvalso della consulenza di un perito medico, il quale ha spiegato come le persone sieropositive che seguano una efficace terapia antiretrovirale non possano generalmente trasmettere il virus, non espongano a rischi di sorta i colleghi né gli assistiti e non siano limitate nelle proprie capacità lavorative.

I fatti risalgono alla primavera del 2018. In quell’occasione, a tutti i candidati era stato richiesto un test dell’HIV e il respingimento della domanda del ricorrente era stato motivato proprio con la sua sieropositività. L’uomo aveva richiesto originariamente un risarcimento di 5.000 Euro per danni morali. Il tribunale, pur avendo disposto un risarcimento dall’importo inferiore, ha riconosciuto nei fatti presentati un’istanza di discriminazione.

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