I dubbi sul progetto di Habeck e la lettera di Preussenelektra: che ne sarà delle centrali nucleari tedesche?

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La centrale nucleare Isar 2. Schlaier, Public domain, via Wikimedia Commons

Non è stata accolta con favore la proposta del ministro dell’economia Robert Habeck (Verdi) di mantenere in attività due delle tre rimanenti centrali nucleari tedesche come “riserva di emergenza” per il servizio elettrico nazionale. In una conferenza stampa dopo la riunione del governo federale su questo tema, Habeck ha respinto tanto le obiezioni dell’opposizione quanto quelle di Guido Knott, dirigente di Preussenelektra, partecipata del gruppo EON che gestisce uno dei due impianti, il quale aveva messo in dubbio la fattibilità del progetto.

Per Preussenelektra il progetto di Habeck è “tecnicamente irrealizzabile”

Knott ha espresso le sue perplessità in una lettera al Segretario di Stato, che è stata poi ripresa da diversi quotidiani tedeschi. Nella lettera scritta dal responsabile della centrale Isar 2 si definiva “tecnicamente irrealizzabile” lo scenario prospettato dal ministero, che comprendeva l’interruzione della produzione negli impianti, con la possibilità di un riavvio nell’eventualità che la rete nazionale non riuscisse a garantire la fornitura all’intero Paese. Tale proposta, come riportano alcuni passaggi citati dallo Spiegel, sarebbe “inadatta a garantire la fornitura da parte degli impianti” e prevederebbe una procedura di avvio rispetto alla quale non vi è alcuna esperienza. “Il test di una procedura di avvio mai praticata prima non dovrebbe coincidere con una situazione di crisi nella fornitura elettrica” ha dichiarato Knott.


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Habeck “stupito” dalle obiezioni

Il ministro Habeck si è dichiarato stupito dalla lettera e ha attribuito le dichiarazioni di Knott a una mancata comprensione della sua idea di riserva di emergenza. Secondo Habeck, infatti, non si tratterebbe di accendere e spegnere le centrali come generatori di emergenza, ma di decidere “una volta sola se le centrali siano necessarie o meno” alla fornitura nazionale. Tale decisione potrebbe essere presa a dicembre, gennaio o febbraio. Inoltre, Habeck ha fatto riferimento a una precedente lettera dell’azienda energetica risalente ad agosto, nella quale si sosteneva la necessità di sospendere nel giro di poco tempo l’operatività degli impianti, a breve termine, anche nel caso si fosse optato per un prolungamento della loro attività. Secondo Habeck, le ultime dichiarazioni di Knott sarebbero in contraddizione con il contenuto della precedente comunicazione. Per questo motivo, il ministro ha sollecitato nuovi colloqui per definire la situazione.

Anche nella coalizione di governo non c’è pieno accordo sulla politica proposta da Habeck. Neanche l’FDP – da sempre favorevole, in linea di massima, al mantenimento del nucleare – approva il piano di utilizzare le due centrali come proposto dal ministro dei Verdi. “La proposta di Robert Habeck non regge a un esame tecnico approfondito” ha dichiarato Michael Kruse, portavoce dei liberali per la politica energetica.

Dopo che la lettera di Preussenelektra è stata resa nota, un portavoce dell’azienda ha dichiarato di essere in comunicazione con il Ministero dell’Economia per chiarire i dettagli concreti e i dubbi sul progetto e per valutare la fattibilità tecnica e organizzativa del piano di Habeck.

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