Hamburger Bahnhof: la stazione diventata museo di arte contemporanea

Foto di Stefano Comi
Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)

Non è strano che una stazione ferroviaria a Berlino si chiami Hamburger Bahnhof. Da qui, infatti, partivano e arrivavano i treni che collegavano la città con Amburgo secondo gli schemi del tempo che volevano le stazioni principali come capolinea. Inaugurata nel 1846, costruita in stile tardo-classicistico dall’architetto Friedrich Neuhaus, diventata presto un modello per una serie di altri edifici pubblici a Berlino e altrove, chiude i battenti dopo soli 38 anni a causa del traffico sempre più intenso di pubblico e merci sulla tratta di competenza che non è più in grado di gestire.

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La Hamburger Bahnhof fu trasformata molto presto in un museo

In un primo periodo i locali degli edifici di servizio vennero usati come uffici dell’amministrazione e come abitazioni private, ma già nel 1904 iniziò la trasformazione in museo. Alcune delle strutture esclusivamente funzionali al traffico ferroviario dovettero lasciare il posto a nuovi edifici per garantire alla nuova destinazione le finalità desiderate e, nonostante la prima guerra mondiale, il nuovo complesso venne ultimato nel 1916, presentando una ricca raccolta di manufatti e elementi illustrativi dedicati al mondo del traffico e dell’edilizia.

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Dalla terra di nessuno alla rinascita

Le sorti si capovolsero completamente durante e dopo il secondo conflitto mondiale. Colpito più volte dalle bombe degli alleati nel 1943, resterà inutilizzato nella terra di nessuno fra il settore est e ovest della città per quasi tutto il periodo della divisione. È solo nel 1984 che l’intero complesso verrà assegnato all’amministrazione di Berlino Ovest che ordinerà l’immediato restauro alla vigilia della celebrazione del giubileo per i 750 anni della città.

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Puntuale per la commemorazione e per la prima volta dopo quarant’anni di inattività, la stazione aprirà i battenti con la mostra “Reise nach Berlin” (viaggio a Berlino), l’anno successivo il museo verrà ceduto al Stiftung Preußischer Kulturbesitz che ne farà un museo di arte moderna e lo gestisce fino ad oggi. Dopo un restauro radicale guidato dall’architetto Josef Paul Kleihues, il museo si presenta nel 1996 con una superficie di 13.000 metri quadrati a gestire le opere delle collezioni in possesso della Nationalgalerie e della raccolta privata di Erich Marx.

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Mostre e collezioni alla Hamburger Bahnhof

Del nocciolo di queste collezioni fanno parte opere di Andy Warhol, Cy Twombly, Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein, Anselm Kiefer e Joseph Beuys, come pure opere del gruppo italiano della Transavanguardia e rappresentanti del minimalismo. Un prestito permanente della Friedrich Christian Flick Collection ha reso necessario fra il 2004 e il 2021 un ulteriore allargamento del museo acquisendo un capannone di una ditta di trasporti alle spalle della stazione degli architetti Kuehn & Malvezzi facendo così del Hamburger Bahnhof uno dei più grandi e più significativi musei di arte moderna del mondo. Della collezione di Christian Flick fanno parte circa 1500 opere di artisti diversi, fra i quali Alberto Giacometti, Georg Baselitz, Gerhard Richter e Nam June Paik.

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A queste si sono aggiunte circa 600 opere della collezione Marzona che comprende artisti come Charlotte Posenenske, Sol LeWitt e Mario Merz. Anche se le opere non sono esposte tutte contemporaneamente e un largo spazio è dedicato ad esibizioni e azioni d’attualità con opere visive, audiovisive, acustiche di nuovi artisti, spesso con contenuti espliciti o reconditi di attualità sociale o politica, una visita al museo è altamente interessante e a tratti assume il carattere di una e vera e propria ricerca del senso di alcuni degli oggetti esposti.

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Opere che si nascondono nella banalità di un oggetto di uso quotidiano, nell’impermeabile di un bambino appeso a una colonnina e che sembra dimenticato da un visitatore sbadato, indicazioni sbagliate di un percorso nei lunghi corridoi che lasciano nel dubbio chi li percorre, seggiolini abbandonati al centro della sala d’attesa della stazione, ma anche il video terribile della ripresa a raggi infrarossi di un bombardiere che si appresta ad attaccare alcuni mezzi nemici attorno ai quali si distinguono persone che si muovono ignare del destino che li sta per colpire.

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La voce del pilota che comunica con il proprio comando e tanto più agghiacciante quanto più monotona, come di chi sta compiendo un lavoro di normale routine. Queste e altre impressioni da scoprire nella visita al museo.

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Come arrivare al Hamburger Bahnhof, Invalidenstraße 50-51: S3, S5, S7, S9; U5; Tram M5, M8, M10, M13; Bus 120, 123, 142, 147, 245, M41, M85 Hauptbahnhof. A piedi 300 m., Sconsigliata l’automobile.
Buona passeggiata

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