Germania, due spie russe nel ministero dell’economia: indagine della Verfassungsschutz

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Robert Habeck, gennaio 2022. Photo credits: EPA-EFE/CLEMENS BILAN

Due alti funzionari del ministero dell’economia potrebbero essere spie russe. Lo ha rilevato la Verfassungsschutz, l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione.

L’anteprima è stata data dal quotidiano tedesco Die Zeit nella giornata di mercoledì.


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Due spie russe tra i funzionari del ministro Habeck?

L’annuncio è di quelli destinati a fare rumore. Sarebbero infatti spie russe due alti funzionari del ministero tedesco dell’economia, guidato da Robert Habeck. Ad affermarlo è la Verfassungsschutz, l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione. In particolare, le due presunte spie sarebbero state particolarmente interessate alle politiche energetiche del governo Scholz.

L’anteprima è stata data mercoledì da Die Zeit ed è in seguito rimbalzata su tutti gli altri media nazionali. Il ministero dell’economia si è tuttavia rifiutato di commentare scendendo nei dettagli. Una portavoce ha però ribadito la profonda connessione operativa che esiste tra il ministero e un organo come la Verfassungsschutz, soprattutto in questo particolare momento congiunturale. “Seguiamo sempre tutte le piste relative alla sicurezza in stretto coordinamento con l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione e attuiamo immediatamente le misure necessarie” ha dichiarato la portavoce. Ma come si è giunti esattamente a sospettare dei due funzionari?

Posizioni pro-Cremlino sospette e anomalie nei curricula

Pare che la richiesta di indagare sia arrivata proprio dal ministero tedesco dell’economia. Sempre in base a quanto riportato da Die Zeit, i due funzionari avrebbero assunto delle posizioni pro-Cremlino sospette in documenti relativi alla politica del gas e dell’energia. Da qui sarebbero nate diverse perplessità, prontamente riferite alla Verfassungsschutz.

Ulteriori indagini avrebbero rilevato anomalie biografiche nei curricula dei due funzionari e sarebbero seguiti una serie di controlli su amicizie personali ed eventuali viaggi sospetti collegati alla Russia. In seguito a questo monitoraggio, sarebbe emersa di sicuro una “vicinanza emotiva” alla Russia, ma non ancora prove concrete sul fatto che i due funzionari siano spie russe.

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