Entro pochi giorni, i clienti di Edeka – una delle più grandi catene di supermercati in Germania – potrebbero non trovare più neanche una bottiglia di Coca Cola sugli scaffali. Il motivo è un aumento dei prezzi che il gigante statunitense ha applicato e che i rivenditori della GDO trovano ingiustificabile. Nell’impossibilità di trovare un accordo, in particolare, con Edeka, il colosso delle bibite gassate avrebbe deciso di non rifornire più i supermercati del rivenditore tedesco a partire del primo settembre.
Il CEO di Edeka: “Gli aumenti chiesti da Coca Cola non sono giustificabili”
La controversia, che è stata riportata dalla rivista di settore Lebensmittel-Zeitung, si protrae già da qualche tempo. “Non è raro che vengano richiesti aumenti di prezzo del tutto esagerati, spesso senza alcuna ragione comprensibile” ha dichiarato il direttore di Edeka Markus Mosa. Gli fa eco il direttore di Rewe, Lionel Souque, il quale lamenta il potere dei grandi produttori internazionali di imporre la loro volontà sulle catene di distribuzione. Secondo Souque, Coca Cola promuove all’esterno una politica di riduzione dei costi attraverso programmi di ottimizzazione, salvo poi annunciare nuovi aumenti, motivandoli con un presunto aumento di quegli stessi costi che si prometteva di abbattere. A questo punto, chiosa Souque “abbiamo un problema”.
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Contattato dalla Lebensmittel Zeitung, il gruppo Coca-Cola Europacific Partners non ha confermato a sospensione delle forniture a Edeka, affermando semplicemente di essere “ancora in trattativa con alcuni clienti, tra cui uno dei più grandi rivenditori alimentari tedeschi”.
D’altra parte, il gruppo Edeka non è nuovo a sessioni di “braccio di ferro” con i grandi brand: l’ultimo rilevante è stato quello con Pepsico, che ha visto sparire dagli scaffali, per un breve periodo, prodotti come Pepsi, patatine Lay’s, tè freddo Lipton o Schwip Schwap.
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