Buckow: la residenza idilliaca di Bertold Brecht
Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)
Si racconta che il re prussiano Friedrich Wilhelm IV si recò a Buckow su raccomandazione del suo medico personale con le parole: “Maestà, a Buckow i polmoni viaggiano sulla seta”. Un aneddoto che si trova su ogni guida turistica che riguarda la cittadina nella regione della Märkische Schweiz, a una cinquantina di chilometri a est di Berlino. L’affermazione del medico sembra confermata dal servizio meteorologico che attesta alla regione un microclima ideale per la convalescenza e in genere per ogni cura ricostituente. Il paesaggio di boschi e numerosi laghi che si è formato durante l’ultima era glaciale attorno al Schermützelsee, attraversato dal fiume Stobber è oggi il centro del Naturpark Märkische Schweiz.
Il lungo e tormentato percorso di Brecht
Sicuramente una delle ragioni per cui Bertolt Brecht e la sua seconda moglie, l’attrice di teatro Helene Weigel, cercarono qui un rifugio dopo una vita turbolenta e avventurosa. Nato il 10 febbraio ad Augsburg, iscritto all’università di Monaco, prima alla facoltà di filosofia e poi di medicina, dopo il servizio militare durante la prima guerra mondiale, ottiene i primi successi letterari con gli scritti “Baal“, “Trommel in der Nacht“, “die Hochzeit” e alcuni altri. È in questo periodo che nasce Frank, il primogenito avuto con l’educatrice diciassettenne Paula Bahnholzers. Il matrimonio, fortemente voluto da Brecht, non sarà possibile per l’opposizione del padre di Paula.
Nonostante le nozze nel 1922 con l’attrice e cantante austriaca Marianne Zoff, i due continuarono a mantenere la loro relazione punteggiata dai furiosi litigi dello scrittore con l’amante di Marianne. Intanto cresce la popolarità di Brecht, vince il premio Kleist per “Trommel in der Nacht“, si trasferisce a Berlino (Spichernstraße 16) a casa dell’attrice Helene Weigel, con Kurt Weil scrive l’opera musicale “Mahagonny” e, nel 1928 L’opera da tre soldi che viene rappresentata lo stesso anno nel teatro am Schiffbauersamm (oggi Berliner Ensemble).
L’esilio e gli anni ’30
Brecht divorzia da Marianne e sposa Helene che sarà negli anni a venire l’attrice protagonista di quasi tutte le sue opere rappresentate. Arrivano gli anni bui dell’esilio. Negli ultimi anni, senza arrivare al dogmatismo del partito, Brecht si è molto avvicinato alle idee marxiste e le sue opere, poesie, canzoni, racconti brevi, romanzi, racconti, ma anche commedie radiofoniche, sono ora guidate dall’idea di un valore utilizzabile che metta a nudo le strutture della società.
Dopo l’incendio del Reichstag il 28 febbraio 1933, con la sua famiglia lascia Berlino alla volta di Praga, Vienna, Parigi e infine la Danimarca. Non smette di essere attivo e scrive Paure e miserie del terzo Reich; d’autorità gli viene tolta la cittadinanza tedesca.
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È in questi anni che scrive e rappresenta alcune delle sue opere più celebri: “Santa Giovanna dei macelli“, “La madre, Orazi e Curiazi“, “Vita di Galileo“, “Madre Coraggio e i suoi figli“…
È con queste commedie e tragedie che si farà più evidente l’aspetto epico e pedagogico delle sue opere. Brecht si sforza di spiegare gli aspetti disumani del capitalismo, la tragedia della guerra che arricchisce i ricchi ed è motivo di miseria per i già poveri usando il teatro come strumento dialettico per arrivare alla conclusione che non è importante interpretare il mondo, ma cambiarlo. Nel frattempo non cessa il suo peregrinare. Dalla Danimarca a Parigi, e poi la Svezia e la Finlandia.
Il Berliner Ensemble e la residenza di Buckow
Nel 1941 lascia la Finlandia per arrivare nell’Unione Sovietica a da lì a Los Angeles. Le sue opere vengono rappresentate ormai in tutta Europa, a Zurigo si celebra la prima di “Der gute Mensch von Sezuan” e “La vita di Galileo“. Le sue attività e il suo schieramento ideologico però, non piacciono nemmeno al governo degli USA e viene interrogato dalla Commissione per le attività antiamericane. Nel 1947 torna in Europa, a Zurigo, dove presenta la prima di “Herr Puntila und sein Knecht Matti“. Dopo aver osservato attentamente la situazione della Germania divisa, torna nel settore est di Berlino, presenta la prima di “Madre Coraggio e i suoi figli”, fonda il Berliner Ensemble. Non senza qualche screzio, Brecht viene presentato come fiore all’occhiello dalla Nomenklatura della Germania socialista, acquisterà con Helene Weigel la casa idilliaca sulle rive del lago a Buckow, terrà una posizione ambigua rispetto alla rivolta del 17 giugno 1953, otterrà il premio per la pace “Joseph Stalin”, sarà vice-presidente dell’accademia dell’arte della DDR, condannerà con una lettera aperta il riarmo della Germania occidentale.
Muore il 14 agosto 1954 e è sepolto nel Dorotheenstädtischen Friedhof a Berlino, accanto alla casa di città che abitò nell’ultimo periodo della sua vita.
Come arrivare a Buckow: digitare sul navigatore Bertolt-Brecht-Straße 30, 15377 Buckow (circa un’ora)
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