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Schröder fa causa al Bundestag: rivuole i suoi diritti speciali

Gerhard Schröder sta facendo causa al Bundestag, perché non accetta la decisione della commissione finanze che a maggio lo ha privato dei suoi diritti speciali.

Assistito anche da un penalista molto noto (che ha rappresentato, tra gli altri, anche l’ex Presidente federale Christian Wulff), l’ex cancelliere chiede che gli vengano rimessi a disposizione ufficio e staff.


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Schröder fa causa al Bundestag e chiede il ripristino del suo ufficio

L’annuncio è stato fatto venerdì da Michael Nagel, l’avvocato che rappresenta Schröder e che ha comunicato alla dpa di aver presentato la denuncia presso il tribunale di Berlino.

Per Nagel, la decisione della commissione finanze di sospendere l’ufficio di Schröder e quindi i relativi finanziamenti, sarebbe illegale, in quanto non sarebbe stata sufficientemente motivata. La commissione avrebbe parlato di  “funzioni ufficiali post-elettive” non più adempiute o comunque non più proporzionate a quando stanziato annualmente per l’ufficio di Schröder, ma senza entrare nello specifico. A maggio, il cancelliere in carica Olaf Scholz aveva accolto la decisione come “logica”.

Gli avvocati di Schröder hanno inoltre parlato di decisioni che “ricordano uno Stato principesco assolutista per il modo in cui sono state prese” piuttosto che uno Stato costituzionale democratico. L’anno scorso, l’ufficio di Schröder, che continuerà comunque a ricevere un servizio di protezione personale e 8300 euro di pensione, è costato alle casse dello stato 400.000 euro.

L’azione legale segue cronologicamente la decisione della commissione arbitrale dell’SPD di non espellere dal partito l’ex cancelliere, al centro delle polemiche da mesi per la sua vicinanza a Vladimir Putin e al Cremlino.

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