Incendio a Grunewald: esplosioni nella notte, Avus ancora chiuso
A sei giorni di distanza dall’esplosione che ha causato l’incendio a Grunewald, le fiamme non sono ancora sotto controllo e l’Avus è ancora chiuso al traffico. I vigili del fuoco continuano a lavorare non solo per spegnere le braci ancora attive e restringere il perimetro dell’area inaccessibile, ma anche per raffreddare le temperature nella zona. A preoccupare è soprattutto la presenza di esplosivi nel deposito nel quale si è verificato l’incidente originale.
Nuove esplosioni nella notte fra lunedì e martedì
Altre piccole esplosioni sono state registrate nella notte fra lunedì e martedì e piccoli focolai sono tornati ad accendersi ai margini della zona attualmente considerata di pericolo. Nella mattinata di martedì, un portavoce dei vigili del fuoco ha definito la situazione “non ancora tranquilla”. A complicare la situazione è il fatto che diversi ordigni inesplosi e proiettili di grandi dimensioni sono stati dispersi dall’esplosione originale. Il rischio di nuove detonazioni, con la possibilità che i detriti vengano scagliati sull’autostrada, è la motivazione principale della prolungata chiusura dell’A115.
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Un risultato positivo è la riduzione delle temperature sul luogo dell’esplosione al di sotto dei 60° già lunedì sera: meno della metà dei 140° registrati la mattina precedente. Il contenimento delle temperature, anche in assenza di fiamme, è un elemento fondamentale per la sicurezza di questo sito particolare, a causa della presenza di esplosivi e munizioni che potrebbero detonare a causa delle alte temperature. Se queste si manterranno stabilmente al di sotto dei 60° nella giornata di martedì, potrebbe essere possibile ridurre il perimetro di esclusione intorno al quale stanno lavorando i vigili del fuoco e, di conseguenza, riaprire anche l’Avus.
Per garantire questo risultato, canadair e robot antincendio vengono impiegati per raffreddare la zona e le sacche di brace ancora esistenti.
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