Germania: ritorno all’home office in autunno?

cassa integrazione
Hubertus Heil. SPD in Niedersachsen, CC BY 2.0 , via Wikimedia Commons

Nonostante il numero di infezioni da Covid 19 e l’incidenza in calo, il governo tedesco si prepara alla stagione autunnale con una serie di nuove misure anti-pandemia che ricordano, almeno in parte, quelle del 2021. Fra le decisioni che maggiormente hanno diviso l’opinione pubblica c’è quella, annunciata dal ministero del lavoro guidato da Hubertus Heil (SPD), di tornare all’obbligo, per i datori di lavoro, di offrire ai dipendenti la possibilità di scegliere l’home office. Il vecchio regolamento, che prevedeva questa necessità, è scaduto a marzo e la maggior parte delle aziende tedesche si sono affrettate a richiamare i dipendenti in ufficio. Ora il ritorno all’home office rischia di scontentare nuovamente i datori di lavoro, ma al tempo stesso potrebbe essere una gradita sorpresa per i molti dipendenti che lo preferiscono in assoluto rispetto all’obbligo di presenza in ufficio.

Ritorno all’home office e due test a settimana per chi lavora in presenza. La nuova legge dovrebbe entrare in vigore a ottobre

Questa particolare disposizione dovrebbe far parte della nuova legge per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro nell’ottica della pandemia di Covid 19. La bozza della legge, che dovrebbe entrare in vigore a partire dal primo ottobre ed essere valida fino al 7 aprile 2023, è già stata acquisita e commentata da diversi media tedeschi, fra i quali l’agenzia di stampa dpa.


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Secondo tale bozza, alla luce di un previsto incremento dei contagi in autunno, il ritorno all’home office, almeno in forma di opzione che dovrà essere obbligatoriamente disponibile per i dipendenti, sarà una delle misure chiave per contenere il propagarsi dell’infezione nei luoghi di lavoro. Altre misure dovrebbero essere il ritorno a un sistema di turnazione per ridurre la compresenza dei dipendenti nei rispettivi uffici e l’obbligo, per il datore di lavoro, di offrire a tutti i lavoratori che continuano a operare in presenza almeno due test a settimana.

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