Gassi al Park Kolonnaden: cinque edifici ricchi di personalità nel centro di Berlino

di Paolo Brasioli

 Di Merlin, Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli

Heute, Gassi nach Park Kolonnaden… che poi è un grande, grandissimo complesso di elevata qualità architettonica, composto da cinque edifici separati ma al contempo fortemente connessi tra loro, realizzato sulla prestigiosa area urbana che si estende tra Potsdamer Platz e Bernburger Straße, su un lotto lungo e stretto tra la rettilinea Köthener Straße e il vasto Tilla-Durieux-Park che é una fascia a prato curiosamente inclinata lunga circa 500 mt che la separa dai lotti della Daimler-Chrysler (con i progetti di Piano, Rogers e Isozaki) e che di fatto si sovrappone a quella che era l‘area dei binari della antica Potsdamer Bahnhof.

Il progetto complessivo del Park Kolonnaden segue il disegno urbanistico elaborato dall’architetto milanese Giorgio Grassi, vincitore del concorso del 1993. L’obiettivo è stato la trasposizione architettonica degli esiti del concorso per Potsdamer Platz e l’applicazione del concetto Berlin Mischung mediante la compresenza delle funzioni residenziale, commerciale e produttiva, in percentuali determinate. Grassi si proponeva poeticante di ricostruire un pezzo della città storica con una composizione di grande qualità architettonica. Si tratta infatti di una prestigiosa area storica occupata nei primi fantastici e vivaci decenni del novecento dalla Potsdamer Bahnhof e dagli edifici immediatamente adiacenti, famosi per raffinati locali e prestigiose rappresentanze.

Partendo da questo concetto, venne riproposta la storica tipologia del blocco edilizio immerso nel verde. Tutto l’intervento nel suo importante complesso si compone di ben cinque unità edilizie, di cui quelle centrali adottano il tipo edilizio a forma di “H”. Come nei palazzi borghesi del passato le facciate principali si aprono sulla via “urbana”, che sarebbe la Köthener Straße, con corti poco profonde, ombreggiati atri, avvolgenti porticati e passaggi. L’unità formale dell’insieme è garantita dall’altezza di sommità (cioè di gronda) uniforme ed in relazione e riferimento alle preesistenze intorno, dalle murature in rossi mattoni faccia a vista con le stilature chiare, dalle ampie lastre in pietra arenaria gialla e, in particolare, dalle facciate con aperture delle finestre rettangolari disposte secondo un rigoroso schema geometrico. Nella fase esecutiva, tre dei cinque blocchi edilizi vennero affidati ad altri studi di architettura.

Allora dai… pian pianino visitiamoli tutte e cinque!

di Paolo Brasioli

Esplorando il Park Kolonnaden, fra grattacieli di vetro, mattoni rossi e grandi insegne luminose

Die erste, partendo da Potsdamer Platz, è la “HAUS 1”, realizzata su progetto dello studio dell’architetto Peter Schweger di Amburgo, che risalta rispetto agli altri blocchi per forma architettonica, per i materiali utilizzati e la notevole altezza. La forma arrotondata e le ampie vetrate si ricollegano idealmente alle caratteristiche della preesistente “Haus Vaterland” del 1911/12, che era il famoso locale del divertimento e che si trovava esattamente in questo punto della piazza e che fu danneggiato durante il conflitto mondiale e poi successivamente demolito. Lo svettante basamento porticato a doppia altezza del nuovo edificio è in laterizio. Ha anche un carattere pubblico, infatti vi è stato sistemato sotto l’accesso alla stazione della U2 Potsdamer Platz. I 10 piani superiori, completamente vetrati, ospitano esclusivamente uffici. L’edificio raggiunge un’altezza complessiva di 45 metri, sovrastando il resto del complesso di circa 12 metri. Si affaccia direttamente su Potsdamer Platz, richiamando inoltre per la forma e per la vetrata la DB Bahn-Tower dell’architetto Jahn del Sony Center, contribuendo ad aumentare la presenza di grattacieli presenti sulla piazza. L’involucro vetrato venne usato anche come superficie artistico-comunicativa trasparente. Infatti su questa Klimafassade è stata installata una delle più grandi insegne luminose a carattere commerciale del mondo, costituita da circa 1.800 lampade fluorescenti che permettono di proiettare in facciata animazioni, simboli grafici, installazioni videoartistiche.

Poi, tramite una luminosissima e trasparente lobby vetrata arriviamo alle “HAUS 2” e poi in fila alla “HAUS 3” che sono state direttamente progettate dal Maestro Giorgio Grassi, negli anni 1997-2000.

La HAUS 3

Queste due costruzioni fanno parte dei tre blocchi edilizi centrali del complesso, che, insieme alla HAUS 4 che visitiamo più avanti, adottano la planimetria ad “H” del Park Kolonnaden. Si tratta di un tipo edilizio storico, ampiamente utilizzato per gli edifici pubblici, col corpo trasversale disposto tra la corte anteriore pubblica, e quella interna a giardino. In questi edifici, Grassi ha messo in pratica lo stesso rigore formale presente nel suo masterplan previsto per l’intero complesso. Si caratterizzano infatti per semplicità, essenzialità ed astrazione geometrica molto armonica. I due grandi corpi edilizi, di larghezza differente, si caratterizzano per le loro facciate in laterizio traforate regolarmente da aperture rettangolari definite da telai colore verde scuro.

Le due corti che si vengono a formare in ogni singolo edificio, hanno profondità diverse per ribadire le due soluzioni differenti di affaccio sullo spazio pubblico, corrispondenti alle condizioni planimetriche dell’area di progetto. Sulla Köthener Straße è presente l’ingresso principale, che avviene attraverso il portico che circonda i tre lati della corte minore, che quindi si trasforma in una sorta di accogliente piazzetta lastricata pubblica. Al piano terra sono situate alcune attività commerciali. La corte interna è invece più profonda ed è adibita a giardino con gruppi di alti alberi che, in questo caso, si apre sul verde pubblico del parco urbano senza alcun recinto, per donare una effettiva permeabilità e continuità di utilizzo pubblico!

Il piano terra e i due piani superiori dei tre lati della corte urbana e i due lati della corte sulle zone verdi sono rivestiti, con un disegno grafico elegante in pietra calcarea gialla, mentre il resto dell’edificio è in mattoni rossi faccia a vista. La corte affacciata sul parco della HAUS 3, contiene in sé anche un piccolo edificio, una sorte di minuta dépendance, a due piani destinata inizialmente a bar-ristorante e caffetteria, ma oggi solo ad uffici. Come gli altri blocchi del Park Kolonnaden sulla Köthener Straße, anche queste due edifici di Grassi si sviluppano su otto piani e hanno i corpi di fabbrica coperti da giardini pensili.

di Paolo Brasioli

La HAUS 4

Ed eccoci poi arrivare alla “HAUS 4”, progettata dall’architetto tedesco Jürgen Sawade, che ha una planimetria ad H asimmetrica; contiene negozi, ampi androni e uffici/studi al piano terra, mentre nei piani superiori ci sono esclusivamente uffici. Per una migliore esposizione, la facciata a sud è tamponata con finestre a blocchi di vetro-cemento. La facciata sulla corte è invece composta da una ordinatissima partizione in pietra naturale gialla dorata e le finestre rettangolari hanno telai in alluminio. in contrasto con la profondità della facciata su Köthener Straße, dove domina una rigorosa bidimensionalità.


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La HAUS 5

Poi, quasi senza accorgersene si arriva alla piacevolissima “HAUS 5” progettata dallo studio svizzero Diener+Diener Architekten, dove è situata la percentuale (del 20% sul totale del complesso) di abitazioni richieste dalle autorità berlinesi per il Park Kolonnaden. L’edificio, che chiude a sud il complesso, era, fino al 2006, costruito esattamente sopra l’imbocco nel tunnel dei binari della U-Bahn che, appunto, gli si infilava curiosamente sotto! Si compone di due corpi a “L” vicini tra loro che formano una “U”, ma ruotata di 90 gradi rispetto agli altri corpi ad “H”. Essendo infatti questo un blocco solo residenziale, la corte è rivolta verso sud, verso il Landwehrkanal, in modo di godere del piacevole maggior apporto solare possibile ed il giardino a corte, dove spesso si sentono giocare i bambini, ha grandi alberi che ombreggiano le facciate. Il tutto termina con un curioso e materico Mauer a blocchi di recinzione dalla cui sommità, in estate, tracima abbonbante acqua! Grandi logge formano anche qui una facciata molto razionalmente reticolare, sempre costituita da mattoni rossi, ma con ritmo e disposizione della aperture molto ampie per permettere una piena godibilità della luce naturale negli appartamenti e, dal loro interno, del suggestivo paesaggio che da qui spazia dal Gleisdreieck Park fino alla Porta di Brandeburgo!

Tutti gli edifici sono separati tra loro da Zäsuren (i tagli richiesti dal bando di concorso), che sono minimi tra Haus 1 e Haus 2, e tra Haus 4 e Haus 5 e invece molto più ampi, con scale e comode rampe e con gli ingressi ai garage multipiano interrati tra Haus 2 e Haus 3, e tra Haus 3 e Haus 4. Poi ci cono le lunghe gallerie pedonali, i lunghissimi Arkadengänge, che permettono l’attraversamento di tutti i primi 4 blocchi.

Dunque nel loro insieme, i cinque edifici del Park Kolonnaden, benché progettati da architetti diversi, hanno adottato le stesse facciate e le stesse forme edilizie fortemente minimaliste e filologicamente classiche, raggiungendo un risultato armonioso e monumentale. La razionalità e l’essenzialità dell’architettura, le ritmiche ombre nette e taglienti sulle superfici conferiscono al complesso l’impressione di un paesaggio urbano davvero metafisico e atemporale.

Visti dalla Linkstraße, i vari corpi di fabbrica longitudinali che si affacciano sul Tilla-Durieux-Park creano come una sequenza di blocchi, una vera sinfonia di volumi pieni e spazi vuoti. Percorrendo e osservando il complesso, si ha come l’impressione di trovarsi di fronte ad un enorme brano di una ordinatissima città ideale che si erge dal filare di tigli e si affaccia sull’ampio parco dolcemente ondulato. La vista che si gode, vivacizza il complesso del Park Kolonnaden mentre lo si vive nei sui molteplici percorsi ed usi, per lavorare, per divertirsi, per abitare e…per, soprattutto, per i miei Gassi! Tschüss!


L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura

Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.

Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.

Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.

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