Sabato, per molti, è stata una data storica, che segna il ritorno a Berlino della celebre Loveparade, famosissimo festival di dance elettronica nato nel 1989 in una Berlino ancora divisa e in seguito replicato in tutto il mondo.
Anche se formalmente l’evento prendeva il nome di “Rave the planet“, è chiaro a tutti che per le strade stava prendendo di nuovo vita la creatura di Dr. Motte e circa 200.000 persone si sono radunate per ballare di fronte alla Siegessäule con lo spirito di un tempo.
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Era dal 2006 che la Loveparade non si teneva nella capitale tedesca e non importa che la sfilata di sabato si chiamasse “Rave the planet”. Il nome è diverso perché Dr. Motte non possiede più i diritti sul nome dell’evento che ha co-fondato e organizzato per anni. Però di Loveparade si trattava, nessuno ha dubbi, su questo vale la regola della famosa rosa di Shakespeare.
La parata è iniziata con l’annuncio dello stesso dj, produttore, organizzatore di party e proprietario di un’etichetta, che proprio sabato ha compiuto 62 anni e che dal camion numero 1 ha annunciato: ”Siamo tutti uguali, siamo tutti uno. E vogliamo danzare pacificamente insieme. Oggi, domani e per sempre”.
L’atmosfera era rilassata e al tempo stesso euforica: le persone ballavano e cantavano “La tua casa è la mia casa, la mia casa è la tua casa” e venti carri si spostavano lungo il Ku’damm e verso il Tiergarten, risuonando della dance elettronica che per anni ha fatto ballare il pubblico di un festival storico.
Berlin's legendary Love Parade returned on Saturday as 'Rave the Planet' — still a massive techno party.
Its founder wants to make the German capital's clubbing culture part of UNESCO World Heritage.pic.twitter.com/rVWvW5IHkW
— DW News (@dwnews) July 9, 2022
Nel pomeriggio si è messo a piovere, come nella prima edizione della Loveparade. In quel lontano luglio del 1989 l’evento, che esordì sotto il motto di “Pace, gioia e pancake”, aggregò circa 150 persone attorno a un furgone. Quest’anno sono stati in 200.000 a ballare davanti alla Colonna della Vittoria, tappa finale del corteo.
L’atmosfera è stata suggestiva, trans-generazionale e pacifica. La sfilata è stata accompagnata da circa 600 poliziotti, ma non ci sono stati incidenti degni di nota, né durante il pomeriggio, né in serata. La folla era talmente fitta che spesso i camion con gli altoparlanti hanno dovuto fermarsi. Nell’aria c’era tutto lo spirito di un evento che ha fatto la storia del costume e che nel momento di massima fama ha aggregato a Berlino fino a un milione e mezzo di persone, verso la fine degli anni ‘90. Diventando il secondo più grande raduno musicale al mondo dopo il Carnevale di Rio.
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