L’ambasciatore ucraino Andrij Melnyk potrebbe lasciare la Germania ed essere richiamato in Ucraina entro la fine dell’autunno. Lo riferisce una parte della stampa tedesca, citando fonti governative.
Ci si chiede se questa possibile decisione possa essere il frutto della recente polemica che Melnyk ha accesso su Stepan Bandera.
Andrij Melnyk potrebbe lasciare la Germania prima dell’autunno
L’ ambasciatore ucraino in Germania, potrebbe lasciare Berlino e trasferirsi presso il ministero degli esteri di Kiev entro la fine dell’autunno. Lo hanno rivelato per primi la Süddeutsche Zeitung e la Bild, citando fonti vicine al governo ucraino.
La Bild cita un funzionario, che avrebbe dichiarato che la proposta arriva dallo stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e che “Andrij Melnyk è molto apprezzato a Kiev per il suo lavoro”. Secondo gli ambienti governativi, questo non sarebbe comunque da intendersi come un licenziamento. Melnyk, intanto, risulta ancora irraggiungibile per un commento sulla questione.
Lo scandalo delle dichiarazioni su Bandera come vera ragione del trasferimento?
Al di là delle formule diplomatiche sull’apprezzamento di Kiev per Melnyk, ci si interroga su quale possa essere a la causa più credibile di un provvedimento che, se confermato, potrebbe rimuovere l’ambasciatore ucraino dal ruolo che occupa da ben 8 anni.
L’ipotesi più accreditata è che il motivo sia la feroce polemica divampata dopo le recenti dichiarazioni di Melnyk su Stepan Bandera. Bandera era il controverso leader dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN) e il fondatore dell’Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA). Durante la seconda guerra mondiale cooperò attivamente con le forze naziste, partecipando agli eccidi compiuti in Polonia, anche se in seguito il rapporto con la Germania si guastò e lo stesso Bandera venne internato a Sachsenhausen. Anche oggi, comunque, in Ucraina la sua figura è mitizzata da frange minoritarie neonaziste, che lo considerano un simbolo nazionalista.
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Bufera su Melnyk per le dichiarazioni su Stepan Bandera
In una recente intervista con il giornalista e youtuber Tilo Jung, Melnyk ha dichiarato che “Bandera non era un assassino di massa di ebrei e polacchi” e di essere “contrario a dare la colpa di tutti i crimini commessi a Bandera”.
Per queste sue dichiarazioni, l’ambasciatore ucraino è stato fortemente criticato sia dall’Ambasciata israeliana a Berlino che dal vice-ministro degli Esteri polacco. A quel punto, anche il Ministero degli Esteri ucraino ha preso ufficialmente le distanze, dichiarando che quanto sostenuto da Melnyk non riflette le posizioni del governo di Zelensky.
È dunque questa la ragione dell’allontanamento del diplomatico 46enne, che dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina si è peraltro segnalato per i toni accesi e per le frequenti accuse rivolte agli esponenti della politica tedesca?
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