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Gassi sotto le armonie moderne dell’Europahaus

 Di Merlin, Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli

Eccomi che anche oggi… langsam… sono arrivato per il mio Gassi sotto la casa d’Europa, ovvero l’Europahaus, che è un grande grattacielo di uffici a qui a Berlino, situato nel quartiere di Kreuzberg su Stresemannstraße, di fronte ai resti dell’ex immensa stazione ferroviaria Anhalter Bahnhof, in prossimità di Askanischer Platz. Dovete sapere che questo è stato uno dei primi grattacieli moderni ad essere costruiti in città. E allora dài, scopriamone la storia!

Le origini dell’Europahaus

Nel 1924 si tenne un concorso di progettazione per quello che fu salutato come il più grande nuovo edificio commerciale di Berlino, che occupava un sito chiave a sud di Potsdamer Platz in quella che allora era ancora chiamata Königgrätzer Straße, rinominata poi Stresemannstraße qualche anno dopo, nel 1930.

Il progetto includeva una riorganizzazione generale dei giardini del Prinz-Albrecht-Palais nella parte posteriore e anche la zona di Askanischer Platz. Bene, questo concorso fu vinto dagli architetti Richard Bielenberg (1871-1929) e Josef Moser (1872-1963), che qualche anno primo (1906/07) avevano curato anche la nuova costruzione dell’affascinante e lussuoso Hotel Fürstenhof nella vicina Potsdamer Platz, ma con una struttura ed estetica molto diversa e maggiormente classica.

di Paolo Brasioli

La prima sezione della Europahaus ad essere completata, nel 1926, era la parte inferiore meridionale. Questo edificio aveva il nome di “Deutschlandhaus” (Casa della Germania), e conteneva una galleria di negozi e un teatro e un cinema dove alcuni dei film della mitica e affascinante attrice Marlene Dietrich furono presentati in anteprima.

Un progetto interrotto e poi ripreso

I lavori di costruzione si sono poi interrotti, tra le polemiche, su quella parte centrale prominente (l’Europahaus vero e proprio). Si tratta di una costruzione con struttura in acciaio, uno dei primi grattacieli per uffici ad essere completati a Berlino. Il design generale dovette essere rivisto più volte, e poi, ahimè, nel 1929 Richard Bielenberg morì, ed il suo posto nel progetto fu preso da Otto Firle (1889-1966), che è ricordato, nella memoria dei tedeschi, per aver disegnato l’iconico e bellissimo logo della Lufthansa.

Dopo molte discussioni, l’Europahaus fu finalmente completata nel 1931, palesandosi come un edificio in stile moderno, sicuramente audace ed innovativo per l’epoca. Possedeva una facciata lunga ben 280 metri lungo Stresemannstraße, ma in realtà era progettato non come un edificio monolitico, ma invece come un gruppo di strutture individuali e tra loro collegate, di cui il nome Europahaus si applicava davvero solo all’alta sezione centrale.

Un edificio all’avanguardia per il suo tempo, fra sale da ballo e giardini

Il blocco principale della torre conteneva ben 11 piani con vetrine e uffici al piano terra, ed in sommità un giardino sul tetto che costituiva il 12° piano. Poiché all’epoca questo era molto più alto di qualsiasi altro edificio circostante, i frequentatori e clienti sul tetto godevano di una vista suggestiva sulla città. Le strutture di servizio e la segnaletica pubblicitaria luminosa furono posizionate al di sopra di questo livello. Una sezione settentrionale inferiore conteneva anche una grande sala da ballo ed era chiamato il padiglione Europa Tanz.

Contenendo anche ristoranti, bar e un giardino di palme (aggiunto nel 1935), l’edificio completato subì in rapida successione una serie di rimaneggiamenti e ampliamenti e in pochi anni il teatro ebbe addirittura tre nomi diversi. Inaugurato come Phoebus Palast nel 1926, divenne l’Emelka Palast nel 1932 e l’Europa Palast nel 1935. L’esterno era adornato da un gran numero di insegne pubblicitarie luminose, di cui due in particolare ne facevano un importante punto di riferimento sullo skyline di Berlino, giorno e notte. Tra tutte ne spiccava una che “abbracciava” letteralmente l’edificio, quella della compagnia di assicurazioni Allianz, che aveva infatti anche uno spazio per uffici nell’edificio quando fu aperto già per la prima volta. Un altro elemento pubblicitario importante era quello per il collutorio Odol. Quest’ultimo era montato su una torre, eretta nel 1935, che portava l’altezza totale dell’edificio a ben 50 metri!

di Paolo Brasioli

Dopo il 1933 il blocco degli uffici centrali fu rilevato dalle autorità del governo di allora, che fecero rimuovere le insegne al neon e lo occuparono con numerose organizzazioni affiliate, in particolare il Ministero del Lavoro.

Il restauro del dopoguerra

Durante il conflitto l’edificio ha subito molti danni durante i bombardamenti alleati, ma non è stato completamente distrutto. Sebbene la parte più settentrionale contenente la sala da ballo sia stata successivamente demolita, il resto è stato ristrutturato e nei decenni successivi venne occupata da vari uffici. Il restauro del dopoguerra ha convertito la struttura del giardino pensile in un 12° piano utilizzabile più chiuso, ed inoltre furono alterati altri dettagli della struttura, e poi non é stata più ricreata la famosa e caratterizzante segnaletica pubblicitaria luminosa.

Più recentemente, tra l’estate del 1998 e l’estate del 2000, l’edificio è stato sottoposto a un completo attento e filologico restauro e, dopo la legge Berlin-Bonn, è diventato sede di diverse agenzie governative tedesche e altri uffici. Gli ultimi quattro piani ospitano la sede berlinese del Ministero federale della cooperazione e dello sviluppo economico, mentre altrove si trovano la gestione dell’acqua e della navigazione.

il Centro federale per l’educazione politica, un dipartimento dell’Istituto Robert Koch, l’Istituto per lo sviluppo urbano, per e la pianificazione regionale e l’organizzazione Alliance for Democracy and Tolerance.


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Capolavoro modernista

Il principale carattere estetico dell’edificio alto è il tema del possente basamento sul quale si sviluppano i piani a fasce orizzontali delle finestre, divise in 6 quadrati, che si aprono tra tratti di intonaco rosso, alternate verticalmente alle fasce bianche.

È un edificio questo che stupisce, pensando ai suoi tanti anni, per la sua razionale estetica! Grande ma non incombente, decorato ma non ridondante. Un equilibrio armonioso, considerando appunto anche le considerevoli dimensioni, che ispirò molta architettura degli anni a seguire. Una pietra miliare dell’evoluzione artistico-architettonica modernista, che si trova proprio a cerniera, quasi profeticamente, tra le raffinate testimonianze del classico dei vicini Martin Gropius Haus, Abgeordnetenhaus, Anhalter Bahnhof, e l’ardito contemporaneo dei più recenti edifici di Potsdamer Platz e Kochstraße!
Una immensa facciata dal pattern geometrico che offre, molte combinazioni e variazioni di allineamenti, riferimenti, dei suoi alternati elementi.
E allora dài, buon Gassi a tutti, all’ombra del grattacielo dell’Europahaus…bis bald!


L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura

Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.

Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.

Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.

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