“Fascista di belle speranze”: la stampa tedesca parla di Giorgia Meloni
Come viene vista la crisi di governo dai media tedeschi? Dopo l’ufficializzazione dell’abbandono di Mario Draghi, in Germania si specula sul futuro dell’Italia e lo si fa con toni di grande preoccupazione. Ovviamente ogni quotidiano e ogni network interpreta l’attuale panorama politico italiano in base al proprio orientamento politico, ma un tema comune emerge in modo chiaro: lo stupore per la posizione di preminenza nei sondaggi di Giorgia Meloni con Fratelli D’Italia.
Per il Tagesspiegel, Giorgia Meloni è una “fascista di belle speranze”
I giudizi politici su Meloni, in Germania, sono inequivocabili. Il berlinese Tagesspiegel la chiama “Fascista di belle speranze” e propone un excursus della sua carriera politica che sottolinea la sua vicinanza agli ambienti dell’estrema destra. “Tra i suoi simpatizzanti” si legge nell’articolo “ci sono nostalgici di Mussolini ed ex teppisti neofascisti. Le sue apparizioni in campagna elettorale sono regolarmente caratterizzate dal ‘saluto romano’, l’equivalente del saluto hitleriano nella Germania nazista”. Dominik Straub, autore dell’articolo, continua notando come Giorgia Meloni non abbia mai preso le distanze dal fascismo e cita le sue dichiarazioni secondo le quali in Fratelli d’Italia non ci sarebbe posto per razzisti, antisemiti e neonazisti, rimarcando però come nell’elenco degli indesiderabili non figurino i fascisti, che invece, sostiene Straub, un posto ce l’hanno eccome. L’articolo si conclude con un dato che colpisce molto i giornalisti tedeschi: “A cento anni esatti dalla marcia su Roma di Benito Mussolini e dalla sua presa di potere il 30 ottobre 1922, una personalità che ha costruito la sua intera carriera politica nella nebbia dei vari partiti e raggruppamenti post-fascisti assumerà probabilmente la guida del governo”.
Il titolo della Süddeutsche Zeitung: “Gli eredi di Mussolini marciano su Roma”
La coincidenza fra elezioni italiane e anniversario della Marcia su Roma è riportata anche dalla Süddeutsche Zeitung, in un articolo di Oliver Meiler che titola in modo lapidario “Gli eredi di Mussolini marciano su Roma”. Meiler collega la recente impennata nei sondaggi di Giorgia Meloni ci sia il fatto di essere stata l’unica a opporsi al governo di unità nazionale, riuscendo quindi a canalizzare tutto il malcontento legato al governo Draghi. Alcuni concetti espressi nel pezzo del Tagesspiegel ritornano anche qui: Meloni piace agli elettori di destra perché, a differenza di Salvini e Berlusconi, non negozia sulle proprie posizioni e viene quindi percepita come più affidabile. Trumpiana e atlantista di ferro, non ha avuto esitazioni a prendere posizioni, per esempio, sul conflitto in Ucraina senza compromettere la coerenza con le posizioni passate, laddove i leader degli altri due partiti di destra italiani hanno dovuto dedicarsi a non poche acrobazie semantico-politiche per prendere una posizione filo-atlantista dopo aver coltivato per anni rapporti molto stretti con la Russia di Putin.
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Sulla Süddeutsche Zeitung si precisa però che il 21-24% che Fratelli d’Italia riporta adesso nei sondaggi non sarebbe sufficiente per formare un governo senza Lega e Forza Italia e mette in dubbio la volontà di Salvini e Berlusconi di assecondare le ambizioni presidenziali di Meloni. Infine, l’articolo fa riferimento al discusso comizio tenuto dalla leader di Fratelli d’Italia in Spagna, ospite del partito di estrema destra Vox, definendolo una fonte ideale per farsi un’idea del suo “universo di valori tristemente reazionario su immigrazione, Islam, politica familiare e questioni di genere”
Preoccupano estremismo di destre e anti-europeismo
Più moderato il quotidiano Die Zeit, che si limita a definire Fratelli D’Italia un partito di estrema destra e a rimarcare come l’Italia rischi di essere governata da una coalizione non esattamente filo-europea.
Infine, Der Spiegel ha dedicato alla crisi di governo italiana e una puntata del podcast Acht Miliarden, che si occupa di temi internazionali. L’articolo che accompagna l’episodio si conclude con una domanda: “La democrazia italiana è sopravvissuta a molte crisi, ma può far fronte a un governo post-fascista? Cosa vogliono gli elettori dopo quasi quattro anni di populismo? E perché gli italiani hanno un’immagine così negativa del proprio Paese, anche se alcune cose sono effettivamente migliori che in Germania?”. Il podcast si addentra poi in profondità in diversi aspetti della politica italiana, dalla spiegazione del “Rosatellum”, la legge elettorale, all’attuale stato del debito pubblico italiano, collocando, per il pubblico tedesco, le recenti evoluzioni della politica italiana in un contesto europeo, evidenziando tanto gli aspetti che colpiscono i tedeschi come bizzarri o incomprensibili tanto gli elementi organizzativi che vengono considerati migliori rispetto alla Germania, come il servizio ferroviario e gli aeroporti.
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