Costi energetici: l’associazione delle immobiliari tedesche prevede aumenti fino a 5000 Euro
L’Associazione federale delle società immobiliari tedesche (GdW) ha presentato giovedì una stima degli aumenti legati ai costi energetici che la popolazione tedesca potrebbe trovarsi ad affrontare come conseguenza della guerra in Ucraina. Si parla di incrementi nell’ordine di migliaia di Euro: fra i 1000 e i 2700 Euro per i nuclei familiari composti da una sola persona, fra i 1800 e i 5000 per una famiglia di quattro persone. Il presidente della GdW Axel Gedaschko ha dichiarato di trovare realistiche le stime più alte e ha espresso preoccupazione per la società tedesca a fronte di quella che si prospetta come una situazione potenzialmente esplosiva. La GdW raccoglie numerose società immobiliari, proprietarie, cumulativamente, di circa 6 milioni di appartamenti in affitto in tutta la Germania.
Gli aumenti dei prezzi per tutte le fonti energetiche, al momento, stanno crescendo vertiginosamente e hanno toccato aumenti del 37% già a maggio di quest’anno. Secondo quanto comunicato dai fornitori, tuttavia, gli aumenti per il prossimo futuro dovrebbero oscillare fra il 71% e il 200%, per arrivare al 400% qualora si arrivasse a dichiarare la terza fase del piano di emergenza per il gas, che farebbe venire meno il vincolo contrattuale che impedisce di trasferire l’intero aumento dei costi sull’utenza.
Ottimizzazione energetica e aiuti statali: la ricetta delle immobiliari per far fronte ai costi energetici
Questo rappresenta un problema tanto per le grandi società immobiliari quanto per gli inquilini. In Germania, infatti, le grandi società che possiedono buona parte degli immobili devono corrispondere in anticipo i costi di gestione relativi al riscaldamento e, al momento, tali costi si stanno traducendo in somme enormi, che le aziende non possono permettersi. Neanche le più avanzate politiche di risparmio energetico e di ottimizzazione, tanto da parte delle aziende quanto da parte degli inquilini, paiono al momento sufficienti a contenere l’esplosione dei prezzi. Una di queste politiche, per esempio, è la scelta di Vonovia di ridurre a 17° la temperatura massima del riscaldamento notturno per i condomini con riscaldamento centralizzato a gas. L’unica soluzione possibile, sostiene Gedaschko, è un intervento dello Stato. Questo intervento, secondo la GdW, potrebbe articolarsi in due modi.
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Una prima opzione potrebbe essere quella di limitare i costi di gestione del riscaldamento al 40% dell’affitto netto (il cosiddetto “Kaltmiete”), così da alleggerire l’onere a carico degli inquilini, proteggendo soprattutto le fasce di reddito più basse. A tale misura dovrebbe corrispondere un sostegno economico alle aziende che affrontano i costi energetici totali, da erogare tramite un fondo della banca pubblica KFW.
La seconda opzione prevederebbe, sempre secondo la proposta della GdW, l’istituzione di un fondo fiduciario finanziato dallo Stato, per aiutare gli inquilini – e non solo quelli che hanno diritto a un sussidio per l’alloggio – ad affrontare i crescenti costi energetici. In entrambi i casi, l’intervento pubblico viene considerato indispensabile per evitare una catastrofe sociale.
Il Ministro dell’Economia Robert Habeck: “con le rinnovabili si riduce il prezzo dell’energia”
Una portavoce del Ministero dell’Economia ha dichiarato che il Ministro Robert Habeck (Verdi) ha “più volte affermato” che è ragionevole aspettarsi un aumento dei costi energetici, ma ha anche fatto riferimento agli sgravi già approvati, come l’abolizione del prelievo EEG del primo luglio 2022 il bonus una tantum di 300 Euro per i lavoratori dipendenti e autonomi. Inoltre, sempre secondo il Ministro Habeck, un maggior impiego delle energie rinnovabili potrebbe contribuire a ridurre drasticamente i costi dell’energia.
L’associazione degli inquilini: “sostenere chi non può permettersi gli aumenti”
Nel dibattito è intervenuta, come era prevedibile, anche l’Associazione degli inquilini tedeschi (DMB), affermando che le famiglie non possono farsi carico di aumenti come quelli descritti dalla GdW, ma anche esprimendo cauto scetticismo sulle cifre condivise dall’associazione degli immobiliaristi, sostenendo di non sapere come esse siano state calcolate. Il presidente della DMB Lukas Siebenkotten ha affermato che, per quanto sia imprudente pretendere di prevedere gli aumenti in modo accurato, è comunque probabile se non certo che in molti avranno difficoltà a sostenere gli incrementi dei prezzi legati all’energia e che per questo si rende necessario un aiuto dello Stato per coloro che si trovassero nell’impossibilità di far fronte a tali spese. Tale aiuto potrebbe essere concesso, per esempio, sotto forma di sussidi ricorrenti basati sul reddito, piuttosto che di bonus una tantum.
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