Sotto il motto “Uniti nell’amore! Contro l’odio, la guerra e la discriminazione”, si è tenuto ieri il Christopher Streed Day (in breve CSD), il corteo del Pride 2022 di Berlino, giunto alla sua 44sima edizione.
Il nome è stato scelto in memoria della rivolta del giugno 1969, quando alcuni agenti della polizia di New York assaltarono un bar gay in Christopher Street e la comunità lgbt reagì dando vita a quelli che sono ricordati oggi come i “moti di Stonewall”.
Secondo quanto riportato dalla polizia di Berlino, i partecipanti di questo Pride 2022 sono stati circa 350-000, mentre invece gli organizzatori hanno stimato una presenza di circa 600.000 persone.
Il corteo ha sfilato attraverso la città, partendo a mezzogiorno da Leipziger Straße, con una pioggia di coriandoli a Spittelmarkt, per poi attraverserare Mitte fino al Bundesrat, girare verso il distretto di Schöneberg e Nollendorfplatz e infine concludersi presso la Porta di Brandeburgo.
Sono stati circa 100 i carri che hanno sfilato insieme ai dimostranti di questo Pride 2022, al ritmo di diversi tipi di musica, dalla house alla dance, molti dei quali sottolineando le istanze politiche che la comunità lgbtqia+ porta in strada insieme alla festa e per le quali il CSD di Berlino è noto.
Secondo gli organizzatori, alla manifestazione hanno partecipato almeno 80 gruppi a piedi provenienti da tutto il mondo. Tra loro c’erano anche persone provenienti dall’Ucraina e per questo gruppo è stato messo a disposizione un camion. Anche il senatore berlinese alla cultura, Klaus Lederer (Linke), ha ricordato che tra gli ucraini fuggiti in seguito all’invasione russa molte sono le persone appartenenti alla comunità lgbtqia+.
Al corteo era presenta anche, dall’Italia, Alessia Nobile, che a Berlino ha presentato a maggio il suo libro, “La bambina invisibile”, e che anche noi abbiamo intervistato.
In occasione del Pride Berlinese, tre bandiere arcobaleno hanno sventolato per la prima volta sul palazzo del Reichstag, sede del Bundestag. Solo ad aprile il Ministero dell’Interno ha dato ufficialmente il permesso di issare il simbolo, davanti o sopra gli edifici federali, in determinate occasioni.
Insomma, questa manifestazione ha rilanciato il suo messaggio, forte e chiaro, contro la discriminazione, contro la violenza verso i gruppi marginalizzati, per chiedere che venga data più voce a chi non ha voce e per celebrare tutte le sfumature di una comunità che, negli anni, si è arricchita di moltissimi colori.
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