Tesla licenzia il 10% dei dipendenti. Preoccupazione anche nello stabilimento di Grünheide

Tesla Elon Musk
The Royal Society, CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons

Elon Musk ha inviato almeno due email significative, nel corso dell’ultima settimana. Della prima ha discusso praticamente tutto il mondo, quando il tycoon sudafricano ha informato i propri dipendenti interessati a restare in smart working che chiunque non avesse completato almeno 40 ore di lavoro in presenza alla settimana sarebbe stato licenziato. La seconda ha avuto un impatto altrettanto dirompente, a livello interno, e sta facendo discutere in Germania, poiché riguarda anche i dipendenti dello stabilimento Tesla nel Brandeburgo.

Tesla ha “troppi dipendenti”. Risparmiati solo i settori di produzione

Elon Musk ha “una pessima sensazione” sull’andamento dell’economia e ha quindi deciso di tagliare complessivamente il 10% della forza lavoro della sua azienda. Saranno “graziati” solo i reparti di produzione, le cui ore di lavoro saranno invece aumentate. La produzione nello stabilimento di Grünheide, per esempio, è in crescita. Tesla, secondo Musk, sarebbe “in esubero” e dovrebbe quindi, letteralmente, decimare il personale di tutti gli altri dipartimenti – presumibilmente soprattutto legati ad attività amministrative e legali, gestione finanziaria, acquisti, risorse umane e gestione dei progetti. Questa scelta arriva dopo che Tesla aveva già rinunciato, nel 2020, ad avere un ufficio stampa, probabilmente perché Musk si è reso conto che i suoi exploit su Twitter bastavano e avanzavano a tenere vivo il nome del marchio nella coscienza del pubblico.


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Le vendite sono aumentate del 70% nel 2022

L’ultima email, che risale a giovedì, è stata ottenuta e diffusa dall’agenzia stampa Reuters, ma, fino a questo momento, non ci sono stati commenti ufficiali da parte dell’azienda né di Musk in prima persona. Ciò che si sa è che, entro la fine dell’anno, Tesla dovrebbe avere una forza lavoro di circa 100.000 persone in tutto il mondo.

La preoccupazione di Musk per la recessione appare quantomeno bizzarra, se si pensa che Tesla, nel primo trimestre del 2022, ha registrato un incremento delle vendite pari al 70%, nonostante alcune battute d’arresto della produzione, soprattutto in Cina, legate alle severe misure anti-Covid ancora in vigore e che hanno portato alla temporanea chiusura dello stabilimento di Shangai.

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