Materiale pedopornografico e abusi su minori: un arresto nel Nord Reno-Westfalia. Gli inquirenti “brutalità mai vista”
Una brutalità mai vista e neppure immaginata. Così il capo della polizia di Colonia Falk Schnabel ha definito il materiale pedopornografico rinvenuto sul computer di un quarantaquattrenne di Wermelskirchen, nel Nord Reno-Westfalia, arrestato nelle scorse settimane. Ci sono voluti 18 giorni solo per copiare i 32 terabite di video e immagini che l’uomo conservava sul proprio terminale. Milioni e milioni di prove di stupri e abusi di ogni genere, su bambini di età compresa fra un mese e 14 anni, che l’uomo aveva organizzato in elenchi dettagliatissimi. Ora gli inquirenti useranno il materiale, così accuratamente ordinato, per risalire agli altri perpetratori degli abusi. Al momento le indagini si concentrano su 70 sospetti in tutti i Länder, con la sola esclusione di Brema e del Saarland.
Si offriva come babysitter per abusare dei bambini
Il punto di partenza di questa indagine, per la quale è stata formata un’apposita task-force, è stato un caso verificatosi a Berlino. Nel corso dell’indagine su un abuso verificatosi nella capitale, gli inquirenti si sono trovati sulle tracce del quarantaquattrenne, che promuoveva i suoi servizi di babysitter nella zona di Colonia fra il 2005 e il 2019. In questo periodo, l’uomo avrebbe abusato di dodici bambini, la metà dei quali di età inferiore ai tre anni. Secondo il procuratore capo Ulrich Bremer, il sospettato avrebbe sostanzialmente ammesso i reati e si trova attualmente in stato di fermo.
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Dal materiale pedopornografico, gli agenti risalgono a vittime e colpevoli
Quando gli agenti hanno sequestrato il suo computer, che hanno trovato acceso e i cui dati non erano criptati, si sono trovati davanti a un catalogo di abusi senza precedenti nella storia di questo tipo di indagini in Germania. Le prime registrazioni risalirebbero al 1993 e, fino a questo momento, è stato possibile identificare 33 vittime. Alcuni dei bambini abusati sono oggi adulti e non conservavano memoria di quanto accaduto. Solo dopo essere stati contattati dalle forze dell’ordine hanno scoperto di essere stati vittime di abusi nell’infanzia.
Le indagini sono ancora in corso, ma gli inquirenti hanno ipotizzato che, in alcuni casi, gli abusi siano stati accompagnati dalla somministrazione di sostanze stupefacenti.
Pare che l’uomo, che è sposato e non ha precedenti penali di rilievo, non agisse all’interno di un gruppo organizzato di pedofili, ma principalmente da solo, gestendo contatti individuali con altri autori di reati simili e possessori di pedopornografia.
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