Limitare il prezzo del gas per tutelare gli inquilini? Ecco le proposte anti-crisi per la Germania

Frank Bsirske, deputato dei Verdi. Foto: Grüne im Bundestag, S. Kaminski

La sospensione della fornitura di gas russo alla Germania ha fatto scattare il secondo livello di allarme in quella che si preannuncia una crisi energetica senza precedenti per l’economia tedesca. Alla luce di questa situazione critica, il deputato ed ex leader dei Verdi Frank Bsirske ha sollevato il problema della tutela degli inquilini. Saranno infatti le famiglie a basso reddito che vivono in appartamenti in affitto a rischiare le conseguenze più pesanti in caso di un aumento incontrollato dei prezzi. Per questo, in una dichiarazione al Redaktionsnetzwerk Deutschland (RND), Bsirske ha ventilato l’ipotesi di imporre un tetto al prezzo del gas, affiancando a questa misura una campagna per la riduzione dei consumi – obiettivo generalmente desiderabile anche dal punto di vista della sostenibilità.

Habeck: il prezzo del gas potrebbe triplicarsi

Giovedì, il ministro federale dell’Economia Robert Habeck (Verdi) ha dichiarato il secondo livello di allerta nella gestione dell’emergenza gas. In questa fase, definita di allerta, il governo può monitorare il mercato senza intervenire per regolarlo direttamente. Habeck non ha escluso che i costi del gas possano arrivare a triplicarsi rispetto ai livelli attuali.


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Il presidente dell’Associazione tedesca degli inquilini, Lukas Siebenkotten, si è unito al dibattito proponendo sgravi fiscali per i redditi più bassi e una moratoria sulle rescissioni dei contratti per chi non riuscisse a pagare in tempo bollette astronomiche a fronte dei forti aumenti.

Aiuti a lungo termine sono necessari anche secondo Ulrich Schneider, amministratore delegato del Paritätischer Wohlfahrtsverband (l’associazione per la parità di welfare), che invita il governo a concentrarsi al più presto su una soluzione di lungo periodo per tutelare le fasce di reddito più deboli dagli inevitabili aumenti del gas. Lo sconto sul carburante, sostiene Schneider, non è assolutamente una misura sufficiente a gestire la crisi attuale.