I comici russi “Vovan e Lexus” rivendicano lo scherzo telefonico a Franziska Giffey
La sindaca di Berlino non è stata l’unica vittima delle telefonate con il falso Vitali Klitschko. La storia della videochiamata con quello che si presumeva essere il sindaco di Kiev – videochiamata che il vero Klitschko non ha mai effettuato – è stata una delle più commentate dell’ultima settimana, con ipotesi che andavano dalla guerra mediatica alla satira politica. Ora due comici russi si sono fatti avanti rivendicando il gesto. Si tratta di Vladimir Krasnov (noto anche con il cognome Kuznetsov) e Alexei Stolyarov, che in duo si fanno chiamare “Vovan e Lexus” hanno contattato la rivista ARD Kontraste attribuendosi la paternità degli scherzi telefonici ai sindaci europei, fra cui anche quello a Franziska Giffey (SPD).
I due comici non hanno voluto rivelare quale tecnologia abbiano utilizzato per rendere credibile l’interazione fra il finto sindaco di Kiev e la sindaca di Berlino, facendo muovere l’immagine in perfetta sincronia con il parlato. Si limitano a dire che non si tratta di un deepfake e che “è stato facile”. Kontraste ha esaminato gli screenshot della videochiamata e giungendo alla conclusione che è improbabile che si tratti di immagini generate interamente al computer. Più probabile appare l’ipotesi che il video esistente di una vecchia intervista di Klitschko sia stato rielaborato e ricomposto.
Gli scherzi telefonici di Vovan e Lexus: fra le vittime anche Elton John ed Emmanuel Macron
Parlano invece della preparazione che ha reso verosimile la videochiamata e la definiscono un’operazione di “ingegneria sociale”, che comprende accorgimenti come la falsificazione dei mittenti delle email, ma anche una ricerca preventiva sulle persone coinvolte e sul loro ambiente. Vovan e Lexus non sono nuovi a questo tipo di trovate mediatiche: oltre a chiamare i sindaci di diverse città Europee e il presidente francese Macron, nel 2015 erano riusciti a mettersi in contatto telefonico con Elton John, spacciandosi per il presidente russo Vladimir Putin, con il pretesto di discutere di diritti LGBT.
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“Nessun movente politico”. Ma Giffey accusa “tentativo di mettere in ridicolo chi difende l’Ucraina”
Stolyarov afferma che il gesto non ha avuto un movente politico, che il duo comico non lavora per i servizi segreti russi e che la loro satira politica si concentra spesso anche sui politici del Cremlino. Mosca, comunque, sembra aver apprezzato questa nuova serie di bravate internazionali, dal momento che la portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova li ha recentemente insigniti di un premio definendoli “maestri della diplomazia telefonica”. Il premio è stato consegnato durante la prima cerimonia nazionale di premiazione dei contenuti Internet intitolata “The World Must Know” (“Il Mondo Deve Sapere”), trasmessa sul social network Vkontakte.
In risposta all’intera vicenda, Franziska Giffey ha dichiarato ad ARD Kontraste che il suo ufficio si pone ora in modo più sospettoso rispetto ai contatti esterni. “Indipendentemente da chi rivendica la responsabilità della manipolazione, da come è stata effettuata e dalle motivazioni che l’hanno spinta, si tratta comunque di un furto d’identità. Queste azioni coincidono con le narrazioni e gli obiettivi del Cremlino. Vogliono mettere in ridicolo i partner dell’Ucraina e indebolire la fiducia nell’Ucraina e anche in noi. Non ci riusciranno. Condanno questo atto. Berlino è al fianco dell’Ucraina”
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