Giovedì verranno presentati i punti fondamentali della nuova Legge sull’autodeterminazione, che andrà a sostituire il Transsexuellengesetz, la vecchia Legge sulle persone transessuali.
La principale novità del nuovo provvedimento in cantiere, è che sarà possibile cambiare il proprio genere all’anagrafe attraverso un’autodenuncia, invece che attraverso una procedura che implica una valutazione psicologica e una sentenza finale.
Nuova Legge sull’autodeterminazione: presentati giovedì i punti fondamentali
L’attuale Legge sulle persone transessuali risale a 40 anni fa e nonostante all’epoca rappresentasse un passo avanti nella conquista dei diritti legati all’identità di genere, si presenta oggi, per molti, estremamente datata. Per questo, la coalizione a semaforo si prefigge di sostituirla con una legge che tenga conto delle istanze emerse in decenni di dibattito sul tema.
Attualmente, in Germania, la rettifica del nome all’anagrafe è subordinata a una valutazione psicologica e a una decisione del tribunale. Questo percorso, che si accompagna spesso a domande molto intime, determina una condizione di sofferenza psicologica, soprattutto nei bambini e nei minori. L’obiettivo del nuovo provvedimento, dunque, è rendere possibile la rettifica anagrafica attraverso una semplice autodenuncia.
Il presidente della Lega per la protezione dell’infanzia, Heinz Hilgers, ha dichiarato giovedì a RND che l’elevato stress psicologico che accompagna le persone trans durante l’infanzia può, in alcuni casi, addirittura portare al suicidio.
Da parte della Lega per la protezione dell’infanzia, ma anche da parte del Consiglio delle donne tedesche, arriva dunque il semaforo verde per la nuova legge, di cui giovedì il Ministro federale della Giustizia, Marco Buschmann (FDP), e la Ministra federale della Famiglia, Lisa Paus (Verdi), presenteranno i punti fondamentali. Contraria era invece, già a marzo, la controversa femminista Alice Schwarzer, che si è scontrata sul tema con il commissario federale per le politiche queer, Sven Lehmann (Verdi), parlando con una certa animosità di “moda trans”.
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