Uccisa dai fratelli “per onore”. Il figlio 14enne testimonia a Berlino contro gli zii: “Sono il peggio che esista. Meglio gli animali”
Da marzo, a Berlino, si tiene il processo che vede imputati due fratelli afghani accusati dell’omicidio della sorella, uccisa nel luglio del 2021 perché conduceva una vita incompatibile con le loro convinzioni religiose. I due sono accusati di aver attirato la donna con un pretesto, per poi ucciderla e trasportarla in Baviera in una valigia a rotelle. ll corpo è stato trovato ai margini di un sentiero di campagna all’inizio di agosto.
In questi giorni è stata prodotta la testimonianza del giovanissimo figlio della vittima, che ha confermato l’inaudita violenza degli zii. Stupendo tutti per la sua maturità e il suo coraggio.
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Continua il processo contro i due fratelli afghani accusati di aver ucciso la sorella
Va avanti il processo contro Sayed Yousuf H. (27) e Seyed Mahdi H. (23), accusati di aver ucciso la sorella, Maryam H., “per motivi d’onore”, nel luglio del 2021. La donna, 34 anni e madre di due figli, era stata obbligata a sposarsi a 16 anni in Afghanistan e aveva divorziato nel 2018 a Berlino, dove l’intera famiglia si era in seguito trasferita.
Il fatto che la donna conducesse una vita distante dal rigido codice comportamentale imposto dai fratelli, aveva determinato un’escalation di violenze. Il pm accusa gli imputati di aver ucciso la vittima perché “perseguiva uno stile di vita moderno” e contrario ai loro standard morali, iniziando anche una nuova relazione amorosa. Solo due giorni prima della sua scomparsa, Maryam aveva peraltro annunciato al figlio di volersi risposare.
La testimonianze del figlio della vittima: “Sono il peggio che esista”
Recentemente in aula è stata prodotta una video-testimonianza del figlio della vittima, un ragazzo di appena 14 anni che non aveva l’obbligo di farlo, ma ha deciso di rompere il silenzio. Su un grande schermo a sinistra del banco del giudice, il giovane, camicia nera, aria matura, ha implacabilmente accusato gli zii per un’ora e mezza. ”Avevamo paura di loro” ha dichiarato, parlando di come avessero “schiavizzato” la donna dopo il suo divorzio.
Il ragazzo li ha definiti “persone orribili” e ha aggiunto che “sono davvero il peggio che si possa immaginare”. Avrebbero picchiato anche la sorellina di 10 anni e cercato di spingerla a obbedire ai loro ordini. “Mahdi mi ha anche spinto, tirato i capelli, dato uno schiaffo” ha confermato la bambina, mentre Yousuf voleva costringerla a indossare il velo, “ma io non voglio”. In quell’occasione si era ribellata anche Maryam H., che portava il velo come molte donne cresciute in Afghanistan, ma non voleva che fosse imposto alla figlia perché “siamo in Europa”.
“Era la madre migliore del mondo”
I due figli Maryam H. parlano di terribili violenze subite dalla madre: percosse, strattoni, pressioni, controllo del cellulare e degli spostamenti. Gli imputati, inoltre, la insultavano dandole della prostituta e il ragazzo ha riferito che anche il suo nuovo nuovo compagno era stato picchiato e minacciato di morte, con un coltello puntato alla gola.
“Non potevo fare nulla, ero solo un bambino” ha aggiunto il 14enne, che ha ricordato Maryam H. definendola “la madre migliore del mondo”. I due figli avevano anche cercato di spingere la donna a rivolgersi alla polizia, ma lei aveva rifiutato, spiegando: “Sono i miei fratelli, voglio loro bene, hanno avuto un momento difficile”.
“Non è un delitto d’onore, ma un atto di disonore”
Il giovane ha dichiarato infine di aver pensato, al momento della scomparsa della madre, che potesse essere con un’amica, ma anche di aver realizzato che in quel caso si sarebbe certamente messa in contatto con loro. Uno dei due zii avrebbe addirittura cercato di rassicurarlo, dicendogli “ti prometto che la troverò”.
Il ragazzo ha aggiunto che gli imputati non sono uomini e non sono nemmeno musulmani. “Anche gli animali sono migliori” ha continuato, dicendo che “si parla di delitto d’onore, ma il termine è sbagliato” perché quanto accaduto “non ha nulla a che fare con l’onore. Ha a che fare con il disonore”. Gli zii avrebbero cercato di influenzare anche lui, chiedendogli di controllare la madre o di assicurarsi che non tornasse a casa dopo le 22.00, “altrimenti non sei un uomo”. Il ragazzo però ha definito tutto questo “un’assurdità assoluta”.
Il macabro episodio della valigia
L’episodio più macabro riferito dal ragazzo, però, risale a una settimana prima di morire, quando Yousuf e Mahdi avrebbero proposto un gioco a tutti loro e cioè di misurare l’altezza e poi pesarsi. Una cosa che è tornata in mente al ragazzo quando gli hanno detto che il corpo della madre poteva essere stato trasportato in una valigia. “Forse è per questo. Forse volevano la valigia perfetta” ha commentato.
Il giovane ha dichiarato infine di non essere riuscito a dormire per notti intere, a causa del trauma. “Come possono aver fatto una cosa del genere e continuare a vivere?” ha chiesto, guardando fisso in camera.
(Fonte, Spiegel, Tagesspiegel)
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