AperturaAttualitàVivere in Germania

Posti di lavoro in Germania: mai così tanti dal 1989

L’Istituto per la ricerca sul lavoro di Norimberga (Institut für Arbeitsmarkt- und Berufsforschung – IAB) esamina quattro volte l’anno il numero totale di posti di lavoro in Germania, compresi quelli che non sono segnalati alle agenzie di collocamento. In questo modo, traccia una situazione dell’occupazione nel Paese e analizza il potenziale del mercato del lavoro. Dall’indagine del primo trimestre del 2022 risulta che in Germania i posti di lavoro vacanti hanno raggiunto un numero record, il più alto mai registrato dall’istituto fin dall’inizio delle misurazioni (nel 1989).

1.75 milioni di posti di lavoro in Germania. L’80% è all’ovest

Dopo aver richiesto informazioni a circa 7600 datori di lavoro in tutti i settori economici, lo IAB ha determinato che in Germania, per il periodo compreso fra gennaio e marzo, la disponibilità di posti di lavoro ha raggiunto l’esorbitante numero di 1.74 milioni (di cui 1. 4 milioni all’ovest e 340.000 all’est).

Il rapporto disoccupazione-lavoro nel primo trimestre del 2022 è di 1.4, il che significa che per ogni 100 posti di lavoro vacanti offerti dalle aziende ci sono circa 140 persone registrate come disoccupate. Nella Germania occidentale questo rapporto si attesta su 1.3 e in quella orientale di 1.7.


Leggi anche:
Quanto si guadagna in Germania? Secondo uno studio, l’ovest è ancora più ricco dell’est

 


Le posizioni aperte sono il 54% in più rispetto allo stesso trimestre del 2021. Questo vuol dire che il livello di occupazione è tornato a salire rapidamente dopo la crisi del Covid, facendo calare drasticamente il numero dei disoccupati in tutto il Paese. Questo vuol dire che, in questo momento, in Germania è più difficile trovare personale che trovare lavoro.

Eppure, ha commentato il direttore dello IAB Bernd Fitzenberger, “Nonostante la solidità del mercato del lavoro, la guerra in Ucraina e le strozzature nell’offerta stanno frenando lo sviluppo economico. C’è il rischio di un brusco crollo del mercato del lavoro se la guerra si inasprisce ulteriormente e se si interrompono le forniture di energia dalla Russia”.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio