Nato e Crimea, cos’ha detto davvero Stoltenberg: un caso di isteria mediatica

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Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Brussels, 28 April 2022. EPA-EFE/OLIVIER HOSLET

Negli ultimi giorni gran parte della stampa italiana ha creato un notevole allarme in relazione alle presunte dichiarazioni di Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato. La notizia di una pericolosa presa di posizione dell’Alleanza sulla Crimea e il relativo rischio di un’escalation del conflitto è rimbalzata su tutte le piattaforme, animando il dibattito italiano. Almeno fino a quando gli utenti non si sono resi conto di non trovare riferimenti dello stesso tipo sulla stampa internazionale.

A quel punto è emerso il dubbio che forse la questione non aveva esattamente i contorni delineati dalle prime notizie pubblicate in Italia. Poco dopo, molti hanno aggiustato il tiro e aggiunto precisazioni, ma essendo la prima fonte un articolo in tedesco per abbonati, moltissimi utenti italiani non hanno ancora avuto modo di capire fino in fondo. Come quotidiano online di lingua italiana, che però si occupa di Germania, vi spieghiamo quindi cosa dice davvero Stoltenberg nell’intervista al quotidiano Welt Am Sonntag, che potete trovare qui.


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Le dichiarazioni di Stoltenberg e il panico italiano

Il dibattito italiano sulle dichiarazioni di Stoltenberg a Welt Am Sonntag ha prodotto titoli apocalittici, che hanno accomunato un po’ tutte le testate, quale che fosse la loro posizione sul conflitto. L’8 maggio Il Fatto Quotidiano titolava, in prima pagina, “Nato contro Zelensky: ‘La Crimea è nostra'” (accompagnando il titolo a un fotomontaggio che mostrava Zelensky imbavagliato da Biden e Stoltenberg), mentre La Stampa usciva con “La Nato corregge Zelensky: ‘La Crimea è incedibile'”, Repubblica con “Nato, Stoltenberg sulla Crimea: Non accetteremo mai l’annessione” e sul sito di Nicola Porro un giornalista tuonava “La Nato ci sta portando in guerra!”, avendo però l’accortezza di aggiungere “fredda” tra parentesi.

Il panico italiano, però, sin dal primo momento non ha trovato un adeguato corrispettivo sulla stampa estera. Die Welt in primis sceglieva come titolo un neutro “La Germania ha un ruolo di leadership”, invece di una declinazione del concetto “la Nato non accetterà mai la cessione della Crimea”, che sarebbe stato indubbiamente in primo piano, se le esternazioni di Stoltenberg fossero state davvero queste. Vediamo allora cosa ha detto davvero il segretario generale della Nato a Welt Am Sonntag, soprattutto in relazione al passaggio più controverso.

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Berlino, manifestazione contro l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin, 27 febbraio 2022.
EPA-EFE/CLEMENS BILAN

La vera intervista a Welt Am Sonntag

In un’intervista concessa a Christoph B. Schiltz, Stoltenberg sostanzialmente ribadisce il suo sostegno all’Ucraina, che la Nato intende continuare a supportare, “anche se ci vorranno anni” e pur senza inviare truppe.

A un’esplicita domanda del giornalista sul rischio di una guerra mondiale, il segretario generale della Nato risponde di prenderlo molto sul serio. “La guerra è terribile. La guerra significa distruzione” dichiara, aggiungendo che un’alleanza difensiva come la Nato esista proprio per evitare un’escalation dei conflitti su larga scala.

A proposito della più o meno larvata minaccia di una guerra nucleare, Stoltenberg parla invece di “retorica minacciosa e sconsiderata” di Mosca, aggiungendo che un conflitto di questo tipo avrebbe solo perdenti, inclusa la Russia.

Le dichiarazioni sulla Crimea: cos’ha detto davvero Stoltenberg

Tornando all’Ucraina, Stoltenberg ne riconosce il diritto all’autodifesa, sancito dalla Carta delle Nazioni Unite, e aggiunge che chi supporta Kiev di fatto aiuta un Paese invaso a far rispettare questo diritto.

Arriva quindi la frase incriminata. Alla domanda su come dovrebbe finire la guerra dal punto di vista della Nato, Stoltenberg risponde che l’Ucraina deve prevalere perché sta difendendo il suo Paese. Aggiunge quindi che “i membri della Nato non accetteranno mai l’annessione illegale della Crimea“, che sono sempre stati anche “contro il controllo russo di parti del Donbass” e che sostengono la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, “entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti”. Il segretario generale della Nato aggiunge però una frase che non è esattamente un dettaglio e cioè: “In definitiva, però, il governo e il popolo ucraino devono decidere sovranamente come si presenta un accordo di pace. Non possiamo farlo noi”.

Questo significa che qualunque decisione possa prendere Zelensky, e al di là di ciò che la Nato ritiene legittimo, Kiev avrà la massima libertà negoziale.

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President Of Ukraine from Україна, PDM-owner, via Wikimedia Commons

In conclusione: Stoltenberg non ha posto alcun veto alla capacità negoziale dell’Ucraina

Ovviamente, Stoltenberg ha l’approccio che ci si aspetta dal leader di un’alleanza militare: parla di truppe russe che ristagnano nel Donbass perché provate da una leadership di scarsa qualità e dal coraggio della resistenza ucraina, invoca vigorosamente armi occidentali migliori per Kiev e applaude alla scelta di Scholz di investire altri 100 miliardi di euro nella difesa. Infine, parlando di un’eventuale adesione di Svezia e Finlandia alla Nato e dell’impatto che potrebbe avere su Putin, risponde che non è il presidente russo a decidere e dichiara inoltre di aver rinforzato il fronte orientale dell’Alleanza, precisando che qualunque attacco a un Paese della Nato verrà considerato un attacco a tutti e 30 gli Stati che ne fanno parte.

Si può parlare di approccio muscolare e non distensivo, dunque, ma in nessun caso si può ricavare da questa intervista la comunicazione di un veto della Nato sulle aperture che l’Ucraina voglia eventualmente mettere in atto al tavolo dei negoziati. La Nato esprime una posizione di principio, ma dichiaratamente non vincolante ai fini della prosecuzione delle trattative. In conclusione, tanto rumore per nulla.

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