Habeck: indipendenza dal gas russo già dal prossimo inverno, se ognuno fa la sua parte
La possibilità di un taglio delle forniture di gas russo divide la Germania: da un lato ci sono le considerazioni strategiche di chi ritiene giusto indebolire la Russia e inasprire le sanzioni imposte in seguito all’inizio del conflitto in Ucraina. A questo gruppo si aggiungono anche le voci che ritengono la dipendenza energetica dalla super-potenza guidata da Putin un vulnus dell’economia tedesca che la politica non avrebbe mai dovuto permettere.
Dall’altro lato, però, ci sono le legittime preoccupazioni legate all’oggettiva difficoltà di soddisfare il fabbisogno nazionale in vista del prossimo inverno. Il comprensibile panico derivato dalla prospettiva di un’interruzione improvvisa della fornitura di gas ha spinto le autorità e l’industria tedesche a ricercare rapidamente altre soluzioni e questo ha fatto scendere la percentuale di gas russo nel consumo complessivo del Paese dal 55% al 35% dall’inizio della guerra. In una recente intervista a Wirtschaftswoche, il ministro dell’economia e vice cancelliere Robert Habeck (Verdi) ha dichiarato di ritenere possibile un boicottaggio del gas russo già dal prossimo anno.
Indipendenza dal gas russo? Per Habeck è possibile dal prossimo inverno, a tre condizioni
Finora, il ministro aveva prospettato l’indipendenza dal gas proveniente dalla Russia non prima del 2024. In quest’ultima intervista, tuttavia, ha spostato la possibile linea d’arrivo di un anno, mantenendo i toni cautamente ottimisti utilizzati nella sua recente visita alla raffineria PCK, minacciata dall’embargo sul petrolio russo. L’indipendenza sulle forniture di gas sarebbe possibile a partire dal prossimo inverno, ha dichiarato, a tre condizioni. In primo luogo è necessario che le strutture di stoccaggio siano piene all’inizio della stagione fredda. Occorre poi che due delle quattro navi che trasportano GNL (gas naturale liquefatto) che la Germania ha noleggiato siano pronte e collegate alla rete di distribuzione.
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Infine – e questo è forse il punto cruciale della strategia, poiché rappresenta la variabile meno prevedibile di tutto il progetto – occorre risparmiare significativamente sui consumi energetici. Tutti dovrebbero dare il loro contributo. “Una maggiore efficienza è la leva fondamentale contro Putin”, ha dichiarato Habeck, specificando che tanto l’industria quanto le famiglie dovrebbero impegnarsi a risparmiare almeno il 10% sui riscaldamenti nei prossimi due anni.
Anche nel caso in cui tutte e tre le condizioni indicate si verificassero, tuttavia, i prezzi del gas crescerebbero notevolmente e si arriverebbe comunque alla fine dell’inverno con gli impianti di stoccaggio vuoti, ha ammonito il ministro. La dipendenza tedesca dal gas e dal petrolio russi è, evidentemente, un fenomeno dalle radici troppo profonde e ramificate perché si possa pensare di eliminarlo con procedure di emergenza e in un arco di tempo relativamente breve.
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