Gärten der Welt: i giardini del mondo nati nella Berlino Est del Muro

Gärten der Welt - Foto di Stefano Comi
Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)

Gärten der Welt – È il 1987, Berlino, ancora divisa dal muro, celebra i 750 della sua storia. Per la parte est e la parte ovest della città, l’occasione per mettere in campo tutto quello che può servire a fare apparire la propria metà come la parte migliore. Celebrazioni, concerti, edifici storici ripuliti e agghindati, un intero quartiere, il Nikolaiviertel, completamente ricostruito. Eccezionalmente i due sindaci siedono vicini a un concerto.

Gärten der Welt – Foto di Stefano Comi

Si scomoda anche Ronald Reagan, Presidente degli Stati Uniti, che dal palco davanti alla Porta di Brandeburgo, protetto da una spessa lastra anti-proiettile e da uno stuolo di guardie del corpo del Secret Service, pronuncia, secondo un copione hollywoodiano, il suo “Mister Gorbatchow, tear down this wall”. La folla giubila.

Gärten der Welt, il giardino italiano – Foto di Stefano Comi

La nascita dei Gärten der Welt nel cuore del socialismo reale

Solo due anni prima, Berlino ovest aveva ospitato nel quartiere di Britz il cosiddetto Bundesgartenschau. Un’area di circa novanta ettari abbandonata a se stessa era stata recuperata e trasformata da architetti, giardinieri, vivaisti, in uno splendido parco in parte attrezzato, in parte allestito con paesaggi artificiali, laghetti, colline, biotopi, prati fruibili. Per sei mesi in questa cornice, vivaisti da tutta la Germania (ovest) avevano fatto a gara per presentare il meglio della loro produzione e abilità di allestimento.

Garten der Welt, il giardino cinese – Foto di Stefano Comi

Ispirati da questo avvenimento, in occasione del 750° giubileo, oltre il muro, le autorità del socialismo reale daranno il via al Berliner Gartenschau, un evento simile a quello della concorrenza occidentale. Sviluppato inizialmente su un’area di circa ventuno ettari, questo comprendeva un giardino di rododendri, un’area di sorgenti, un teatro dei fiori, un giardino delle spezie, uno zoo di animali domestici, un tendone-birreria, fontane con coreografie di musica e luci e altre attrazioni. Passano solo due anni, e il Muro cessa di esistere, la città è di nuovo riunita. La cura del parco passa nelle mani del Verwaltung und Pflege des Parks auf die Britzer Garten GmbH che inizia una larga opera di ristrutturazione.

Gärten der Welt, il giardino giapponese – Foto di Stefano Comi

Leggi anche:
Il castello di Rheinsberg: da qui è passata la storia della Germania

 


Giardini dall’oriente e dall’Italia

Nel duemila, dopo tre anni di lavoro e diciotto container fatti arrivare direttamente dalla Cina, apre il giardino cinese al quale viene dato il nome di “Giardino della luna riconquistata” con riferimento alla riunione delle due Germanie. Una sosta al padiglione dove vengono offerte decine di variazioni di tee esotici e squisiti è d’obbligo. A maggio del 2003 è la volta del giardino giapponese nel quale due corsi d’acqua confluiscono a rappresentare l’armonia fra culture diverse, un’area zen con un giardino di pietre accuratamente allineate che invitano alla meditazione completa il paesaggio.

Gärten der Welt, il giardion orientale – Foto di Stefano Comi

Nel 2005 apre il giardino orientale, un’oasi squisita chiusa, come vuole la tradizione islamica, fra alte mura che rappresentano l’esclusività del paradiso. Artigian* marocchin* hanno decorato i muri e le arcate del giardino con raffinati mosaici; dal momento che nei giardini orientali è vietato raffigurare animali o persone, i motivi sono esclusivamente floreali, geometrici, calligrafici.

Gärten der Welt, il giardino coreano – Foto di Stefano Comi

Un anno più tardi apre il giardino coreano, secondo la tradizione costruito con un bungalow che si affaccia su un paesaggio fluviale. Non poteva mancare un labirinto di alte siepi, ultimato nel 2007 e, nel 2008 viene inaugurato il giardino italiano rinascimentale, ispirato al giardino di Boboli a Firenze ricalcandone le geometrie delle siepi e l’architettura del palazzo centrale.

Gärten der Welt, il giardino italiano – Foto di Stefano Comi

Interessante anche il giardino cristiano, una galleria suggestiva fra pareti di citazioni bibliche che generano un gioco di ombre e spazi unico. Oltre a queste e molte altre attrazioni, il parco offre ampi spazi per il picnic, i giochi per i bimbi e una funivia che raggiunge un’altura dalla quale è possibile la vista panoramica della città. Nelle stagioni naturali è possibile ammirare la fioritura dei tulipani, dei ciliegi, delle magnolie. Un’arena offre lo spazio per eventi, concerti, rappresentazioni teatrali; disseminati nel parco, alcuni punti gastronomici grandi e piccoli.

Gärten der Welt, il giardino cristiano – Foto di Stefano Comi

Come arrivare al parco Gärten der Welt: Bus 195; X69.
In automobile: consiglio l’ingresso nord con sufficienti parcheggi liberi. Digitare sul navigatore: Eisenacher Str. 100, 12685 Berlin.
La visita richiede parecchio tempo, il biglietto d’ingresso regolare costa 7,00 €.
Buona passeggiata