Germania indipendente dal gas russo entro l’anno? Ma a che prezzo?
Lo spostamento della Germania verso una fornitura energetica indipendente dal gas russo è, al momento, uno dei temi più caldi del dibattito pubblico tedesco. Secondo uno studio dell’Istituto tedesco per la ricerca economica (Deutsche Institut für Wirtschaftsforschung – DIW), questo obiettivo sarebbe meno lontano di quanto inizialmente supposto e addirittura raggiungibile entro l’anno in corso, a patto che si punti al massimo sul risparmio energetico, sviluppandolo in tutto il suo potenziale, e al tempo stesso si provveda ad ampliare fino al massimo tecnicamente possibile le forniture di gas naturale provenienti da altri Paesi. Ma cosa significa, nella pratica, arrivare a rendere l’intera Germania indipendente dal gas russo?
Sostituire le importazioni russe con quelle di altri Paesi e produrre elettricità senza gas naturale
Chi si aspetta soluzioni tecnologicamente futuristiche resterà deluso: per obiettivi così a breve termine, infatti, non è stata presa in considerazione la costruzione di nuovi gasdotti o hub di importazione di gas naturale, per esempio, sulla costa, ma piuttosto l’ampliamento di importazioni già avviate, come quelle dalla Norvegia, dai Paesi Bassi, dal Belgio e dalla Francia. La Norvegia da sola potrebbe coprire l’equivalente di un quinto delle importazioni dalla Russia, mentre un ulteriore quarto sarebbe raggiunto dagli altri Paesi elencati.
Esiste poi la questione dell’ampliamento della produzione di elettricità senza l’uso del gas naturale – così che tutto il gas naturale importato possa essere utilizzato per il riscaldamento in vista del prossimo inverno, riempiendo gli impianti di stoccaggio fino al 90 per cento. Qui sta forse uno dei dati più sorprendenti emersi dai calcoli del DIW: secondo lo studio in questione, infatti, se si producesse elettricità senza utilizzare gas naturale, quasi la metà delle importazioni russe attuali risulterebbe superflua.
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La nota dolente: il fabbisogno industriale potrebbe non essere coperto
Come raggiungere questo obiettivo? Per gli edifici residenziali, il DIW suggerisce campagne per incentivare il risparmio energetico e una rapida ottimizzazione degli edifici. Il problema delle forniture industriali è invece più complicato, dal momento che il risparmio energetico corrisponde quasi sempre a un calo della produttività. L’Istituto propone comunque di accelerare sulle rinnovabili e prevedere compensazioni per i settori i cui guadagni dovessero essere danneggiati da una ridotta capacità produttiva.
Rendere la Germania indipendente dal gas russo troppo in fretta potrebbe avere gravi conseguenze sociali
Il Tagesspiegel, che ha riportato le conclusioni dello studio, menziona però anche le critiche che le proposte del DIW hanno suscitato. Il direttore dell’Istituto di ricerca economica di Colonia (IW) Michael Hüther, per esempio, ritiene che nessuna compensazione potrà essere sufficiente per il settore della produzione di merci di base. La Germania diventerebbe una sede non desiderabile per le industrie di questo settore, che finirebbero per migrare con la conseguente perdita di milioni di posti di lavoro (secondo Hüther, fra i due e i quattro milioni).
Il ministro dell’economia Robert Habeck (Verdi), nel frattempo sceglie un approccio più cauto e indica il 2024 come possibile obiettivo per rendere la Germania indipendente dal gas russo, onde evitare conseguenze troppo dure e sconvolgimenti sociali che possano compromettere la prosperità del Paese.
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